«Una rinnovata operatività, un ruolo più incisivo nella co-gestione dei progetti finanziati, una fondazione che avrà sempre più una “funzione di supporto”, un dialogo strutturato con gli stakeholder grazie a un nuovo metodo partecipativo». Con queste parole la Fondazione Mps definisce i «principali obiettivi e indirizzi strategici contenuti nel Documento di Programmazione Strategica Pluriennale (DPSP) 2016-2018, approvato nei giorni scorsi a larga maggioranza dalla Deputazione Generale». Sarà su queste linee-guida che verrà poi designato il Documento Programmatico Previsionale per il 2016, con le indicazioni operative per gli amministratori.
Una fase nuova Palazzo Sansedoni, nella nota, parla di «una fase nuova per la Fondazione e per la sua programmazione, sancita anche dal recente modello operativo, entrato in vigore lo scorso aprile, e dalla sottoscrizione del Protocollo MEF – ACRI, in particolare sui temi della gestione del patrimonio e sull’attività di aggiornamento e rivisitazione dello Statuto dell’Ente per l’adeguamento alle recenti regolamentazioni. Il DPSP indica – prosegue il comunicato -, la nuova mission attraverso una sua presenza qualificata nel territorio di riferimento. La Fondazione assumerà sempre più una funzione di collegamento tra le diverse istanze, con una significativa evoluzione verso l’assunzione di un ruolo proattivo, propositivo e con una forte carica innovatrice, rispetto a quello di semplice soggetto finanziatore».
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Le linee-guida Cinque i settori strategici per la Fondazione: arte e beni culturali, famiglia e valori connessi, sviluppo locale ed edilizia popolare, ricerca scientifica e tecnologica (in stretta collaborazione con Toscana Life Sciences, li legge nel documento), volontariato e beneficenza. «In questo nuovo contesto operativo risulta fondamentale l’adozione del nuovo metodo partecipativo, inaugurato nei primi sei mesi del 2015, con i vari momenti di ascolto e dialogo con il territorio – conclude la nota -. Un rinnovato modello relazionale su cui si costruiranno e consolideranno relazioni stabili fra i diversi attori territoriali e la Fondazione. Le azioni di ascolto hanno messo in luce una straordinaria fotografia del nostro territorio per quanto riguarda il sistema delle eccellenze, il patrimonio culturale e comunitario, le enormi potenzialità e vocazioni presenti. Su questi aspetti si incentrerà e focalizzerà la progettualità dell’Ente».