Una morte ogni trenta secondi. E tremila persone che ogni giorno nel mondo tentano il suicidio. Sono i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità che fotografano il disagio sociale e il malessere di milioni di persone, alcune delle quali portano a termine il loro disperato progetto, altre restano terribilmente menomate, altre ancora riescono a chiedere aiuto. Con questo obiettivo nasce da domani in Toscana, primo esempio in Italia, il numero verde per la prevenzione del suicidio.
Le zone interessate Inizialmente previsto in via sperimentale per le aree del Casentino, Amiata Grossetana e Colline Metallifere, il servizio sarà progressivamente esteso alle altre aree della regione. Il numero (800-098718) sarà attivo tutti i giorni (sabati e domeniche compresi, escluse invece le festività come 8 dicembre, Natale, 1 maggio) dalle 8 alle 20, solo nelle zone interessate dalla sperimentazione. L'attività telefonica sarà gestita da operatori esperti in counseling e orientamento sui servizi territoriali e da psicologi, che lavorano in rete con gli operatori dei servizi sociosanitari dei territori coinvolti. Obiettivo principale, stimolare il cittadino, attraverso un attento ascolto, a inserirsi nel percorso adeguato, accedendo ai servizi sociosanitari presenti nella sua zona.
Il servizio Al telefono risponderanno 8 operatori (sociologi e psicologi) che analizzeranno la domanda dell'utente, individuando i bisogni espressi e le risorse per la risposta: in questo modo faciliteranno l'accesso del cittadino ai servizi, attivando i collegamenti in rete con i servizi sociali e sanitari territoriali, e anche con il volontariato locale. Il progetto nasce da una collaborazione tra Regione Toscana, Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) toscana, aziende sanitarie 8 e 9, Società della Salute Casentino, Amiata Grossetana e Colline Metallifere (nell'ambito del progetto ''Montagna in salute''. L’iniziativa parte dalle zone montane perché è in queste aree isolati, marginali, dove il disagio sociale ha caratteristiche significative che si registra un tasso di suicidio superiore alla media regionale.
I numeri nel mondo Negli ultimi 50 anni, i dati dell'Oms mostrano un aumento del 60% del tasso di suicidio, con un incremento particolarmente marcato nei paesi industrializzati. Nel mondo, ogni giorno 3.000 persone commettono suicidio: si calcola che il tasso globale di mortalità sia di 16 su 100.000, con una morte ogni 40 secondi. Per ogni persona che completa il suicidio, 20 tentano di togliersi la vita, con conseguenze spesso invalidanti. Sebbene la maggior parte degli eventi riguardi persone adulte (oltre 60 anni), il suicidio rappresenta una tra le prime tre cause di morte nei giovani adulti di eta' compresa tra 15 e 34 anni. L'Oms stima che, dall'attuale milione di morti per suicidio ogni anno, il fenomeno potrebbe raggiungere un milione e mezzo nel 2020.
I suicidi in Toscana Da un'indagine condotta dall'Ars (Agenzia regionale di sanità) risulta che dal 1988 al 2008 in Toscana i suicidi sono calati da 314 nel 1988 (238 nei maschi e 76 nelle femmine) a 263 nel 2008 (205 nei maschi, 58 nelle femmine). Nei venti anni presi in considerazione, il tasso di mortalità per suicidio (numero di suicidi ogni 100.000 abitanti) è sceso da 10,5 a 6,8 (da 18,4 a 11,7 per i maschi e da 5,1 a 2,8 per le femmine). E la maggiore densità (con tassi tra 8,30 e 17,47) si rileva nell'area sud-est della regione, con particolare rilevanza nella zona dell'Amiata, e sulle montagne pistoiesi e casentinesi. Tra i fattori di rischio individuati dall'Ars, il sesso maschile, il basso grado di urbanizzazione, la condizione di isolamento. La primavera rappresenta il periodo dell'anno con il maggior numero di suicidi. Nei 6 mesi che precedono il suicidio, il ricorso ai servizi raddoppia. Nell'anno che precede l'evento, il ricorso ai farmaci e' triplo rispetto alla media toscana.