Siena e Grosseto ancora più vicine grazie ai dodici chilometri di nuova strada inaugurati oggi tra le due province. Quattro svincoli, otto viadotti da adeguare e sei, tra cui il viadotto ''Farma'' lungo 800 metri e alto 100, da realizzare. L'Anas ha avviato oggi l'ampliamento a quattro corsie del “maxilotto” della strada statale 223 di Paganico (E78) sulla Siena-Grosseto. Un intervento che, se inserito in un'ottica di più ampio respiro, secondo l'intenzione dei presidenti di Regione Toscana, Marche e Umbria, potrà rappresentare un ponte ideale tra i Balcani e la Spagna.
L’intervento I lavori, presentati questa mattina dal presidente di Anas Pietro Ciucci e dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi (ascolta), saranno terminati entro luglio 2015. I lotti interessati saranno il 5, il 6, il 7 e l'8. Saranno realizzate 3 gallerie naturali per 2,5 km, 7 gallerie artificiali e scavati un milione di metri cubi di roccia. La sezione stradale passerà dalle attuali due a quattro corsie con carreggiate separate per una larghezza complessiva di circa 23 metri. Gli interventi, per un costo complessivo di oltre 233milioni di euro, si svolgeranno in due fasi. La prima prevede la realizzazione della nuova carreggiata, affiancata all'attuale sede stradale. La seconda prevede lo spostamento del traffico sulla nuova carreggiata realizzata.
La sfida del completamento dei lavori «L’Italia ha bisogno di opere e cantieri come questo per dare slancio emotivo ad un intero sistema economico ed aiutarlo ad uscire dalla crisi – ha detto il presidente Anas Pietro Ciucci. «Se è vero che abbiamo bisogno di nuove opere, abbiamo bisogno anche di programmare e poi realizzare e portare a termine le opere. In Italia il completamento delle opere non è solo una questione tecnica ma spesso di procedure. La sfida è di avviare le opere, di completarle nel tempo previsto e con i giusti costi».
Due Mari, ponte tra i Balcani e la Spagna «Il centro Italia non esiste se non si completa la Due Mari». A dirlo è il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Il completamento della Due Mari – ha detto Rossi – può diventare un asse fondamentale tra terra e mare che parte dai Balcani arriva al porto di Ancona fino al porto di Livorno in Toscana e da qui alla Spagna. In quest'ottica è fondamentale l'intesa con i presidenti delle regioni Umbria e Marche (leggi) e con i colleghi spagnoli. Tutti siamo interessati a vedere realizzato questo tracciato. Oggi sono partiti i lavori per un tratto di strada tra i più impegnativi della E78 ma che servirà a fare la Toscana. Altrimenti si sarebbe corso il rischio che una parte della nostra regione rimanesse tagliata fuori. Adesso è necessario che il Governo trovi le risorse mancanti per completare i due lotti che rimangono».
La protesta di Italia Nostra «L'ipotesi di far passare una strada di cantiere in una zona termale come quella di Petriolo in spregio a tutti i vincoli paesaggistici, architettonici, idrogeologici è dettata dalla scelta di Anas del minor costo facendo ricadere i maggiori costi e i danni irreparabili sui beni comuni e sull'ambiente». A denunciarlo è stata l'associazione Italia Nostra che ha dato vita ad una pacifica protesta. Secondo l'associazione ambientalista per realizzare i lavori «Anas sta aprendo una pista di accesso al cantiere del viadotto in zona termale ed e' facile prevedere che il traffico giornaliero, per diversi mesi di decine di camion da 45 tonnellate provochi lesioni alle vecchie strutture e alle falde di acque termali». A questo proposito Italia Nostra chiede «che per la cantierizzazione venga effettuato uno studio di valutazione di impatto ambientale e l'apertura di un tavolo di concertazione».