Quando penso all’Expo mi vengono le vertigini. Non in senso figurato. Letteralmente. Quello che l’esposizione mondiale di Milano rappresenta per chi come me sostanzialmente vive e scrive di cibo e agricoltura è enorme. Talmente grande da dare, appunto, le vertigini. Ma l’argomento scelto in sé, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, é cosí potente e universale che credo finisca per ammutolire e ammaliare chiunque si prenda quei due minuti necessari per riflettere di che cosa stiamo parlando e come. Quindi chapeau a chi lo ha scelto e, fra milioni di difficoltá, imbrogli e problemi, portato a compimento. Sí, a compimento, perché, comunque vada, l’ 1 maggio i cancelli di Expo si apriranno e conosceremo il futuro del mondo. Esagero?Le possibilitá e i modi con cui sfameremo, o non sfameremo, il pianeta nell’immediato futuro ne determineranno il destino. Quindi, non mi pare di esagerare, perché se é vero che le guerre si fanno per soldi e potere, per fame si fanno le rivoluzioni.
Tornando alle vertigini e all’Expo, nei giorni scorsi con alcuni amici abbiamo fatto un po’ di amabile polemica su come ci siamo mossi per essere rappresentati a livello mediatico-informativo in coincidenza di questo evento mondiale. In pratica ci siamo accapigliati su “Verybello”, il sito del ministero della cultura e turismo dedicato agli eventi collaterali dell’Expo. Io mi sono schierata con quelli che lo considerano insufficiente allo scopo, cioé dare conto di chi siamo e cosa faremo come Paese nel campo dell’arte e affini per l’Esposizione universale. L’altra fazione, ovviamente di pare contrario, ha poi lanciato il guanto di sfida: visto che siete tanto bravi a criticare Verybello, come rappresentereste la cucina italiana dovendo preparare il piatto dell’Expo? E qui sí che si è scatenato il finimondo. Spaghetti alla carbonara, bistecca alla fiorentina, una forma di Parmigiano, la cassata alla siciliana, i tortellini al ragú, ovviamente la pizza Margherita senza dimenticare la caponata di melanzane e ogni altro piatto regionale e succulento che vi possa venire in mente. Alla fine non ha vinto nessuno, ma io sono rimasta con il desiderio di una risposta e sono anche riuscita a darmela. Ha tutti i limiti dell’essere una ricetta semplice, ma io l’ho pensata cosí. La pasta è ciò che ci rappresenta di piú e forse meglio, ma non gli spaghetti della triade con pizza e mandolino (e poi la loro forma non è nemmeno “cosa nostra”), quindi ho scelto una pasta corta che potesse andare bene da Vipiteno a Vibo Valentia e si potesse farcire con un sugo importante: le lasagne. Il resto, poi, è venuto da sé. Le verdure sono una nostra ricchezza tipica e assoluta, quindi lasagne vegetariane, arricchite da un’ di mare e, altro prodotto solo nostro e totalmente rappresentativo, aceto balsamico tradizionale. Non quello del supermercato, ma proprio quello invecchiato in botte almeno 12 anni, che costa sí tutti e due gli occhi della testa, ma ha un gusto irripetibile che sta benissimo con i gamberi freschi appena scottati e la pasta. Et voilá, il mio piatto per l’Expo è servito: lasagne agli zucchini e punte di asparagi con gamberi rossi e aceto balsamico tradizionale. Non siete d’accordo? Potete sempre partecipare alla sfida con una vostra ricetta.
La ricetta Il vero segreto di questo piatto sta nel preparare le lasagne come se fossero una porzione di millefoglie, con la farcia ben bilanciata e le lasagne in foglie sottili e leggermente croccanti negli estremi, non accatastate l’una sull’altra in un composto informe. Preparate la besciamella usando il brodo, magari un fumetto leggero leggero, e non il latte e incorporatevi le zucchine e le punte di asparagi precedentemente cotte in padella con olio, burro, poca cipolla bianca tagliata sottile e una spolverata di pepe bianco e sale. Il composto di verdura e besciamella deve essere cremoso, sodo. Preparate le sfoglie nel modo tradizionale e se usate quelle di pasta dura ritagliatele una volta cotte, mentre se usate la pasta fresca allora potete tagliarle in sfoglie più piccole subito. Comunque quando le disponete nella pirofila prima di metterle in forno abbiate cura di farlo come se fossero giá sporzionate. Alternate gli strati di pasta sfoglia e farcia avendo cura di porre la sfoglia in modo da non far combaciare gli angoli, bensí formando delle costruzioni a “punte in fuori” come se fossero dei fiori. Infornate e mentre le porzioni cuociono, scottate i gamberi facendoli saltare in uno wok con olio, burro e sale. Usate i gamberi per guarnire le lasagne una volta messe nel piatto e versate su ognuno poche gocce di aceto balsamico tradizionale.