La diffusione delle antiche lavorazioni e le tradizioni storico-economiche cittadine per un racconto tutto “made in Siena”. E’ questa la chiave di lettura della nuova offerta turistica su cui l’amministrazione intende puntare e che porterà all’ideazione di itinerari ad hoc e visite guidate in quelli che sono i luoghi segreti delle competenze dei maestri artigiani della città.

Prima tappa di questo turismo artistico-artigianale, la storica “Bottega Brocchi 1815”, grazie ad una convenzione, approvata in Giunta lo scorso giovedì 11 febbraio, tra Il Comune e la proprietà del fondo: l’Istituto Interdiocesano per il Sostentamento del Clero della Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino – Abbazia Territoriale di Monteoliveto Maggiore. L’accordo prevede un rimborso spese da parte del Comune  nei confronti dell’Istituto e la disponibilità della bottega a ospitare in alcuni giorni e orari, precedentemente concordati, non meno di 20 visite all’anno.

La storica bottega Brocchi, aperta nel 1815 in via del Porrione 41/43, nei fondi della Chiesa di San Martino, è un rarissimo esempio in Italia di laboratorio artigianale ottocentesco con un patrimonio di arnesi d’epoca tuttora funzionanti, in cui l’attività dei calderai, ovvero la lavorazione del rame in lastra, è stata affiancata nel Novecento da quella del ferro battuto. Nell’arco di due secoli questa bottega ha prodotto e continua a produrre oggetti di arredamento artistico, armature e armi bianche per il corteo storico del Palio, gli zucchini dei fantini, piatti e lance del Palio stesso. Un vero e proprio laboratorio che custodisce antiche testimonianze e antiche conoscenze tramandate nel tempo dalla famiglia Brocchi e che Alessandro e Laura reinterpretano nel lavoro di ogni giorno. Alessandro mantiene viva la tradizione del ferro battuto artistico e Laura, autrice di cinque Masgalani e del drappellone della Carriera del 2 luglio 2017, è specializzata nella lavorazione del metallo a sbalzo e nella pittura.

Assessore al turismo Tirelli: «Ricchezza che rischiava di andare perduta»

«Questa ricchezza, che rischiava di andare perduta – ha sottolineato Tirelli – deve essere tutelata e conservata come qualsiasi patrimonio artistico e culturale, e al tempo stesso raccontata all’esterno per continuare a farla vivere. Un avere unico che può essere volano di un turismo ancora più attento e consapevole che sceglie di visitare Siena non solo per le sue bellezze architettoniche e artistiche,  ma anche per conoscere un racconto più completo fatto di consuetudini del vivere cittadino, di arti e saperi che con l’industrializzazione si sono persi. Ed è in quest’ottica che nasce il progetto itinerante con tappe nelle antiche botteghe di Siena che ha come apripista la “Brocchi 1815”. Un primo passo per un piano più ampio che speriamo possa coinvolgere sempre più soggetti, anche dopo l’aggiornamento della banca dati che abbiamo avviato con un censimento delle attività artigianali e commerciali storiche nel centro cittadino. E’ volontà dell’Amministrazione comunale studiare – ha evidenziato l’assessore –  qualsiasi strategia capace di non far spengere le luci e chiudere per sempre le porte di queste realtà commerciali, vero e autentico carattere identitario di una città come Siena».

Lavorazioni, tecniche e conoscenze tutelate e protette nei secoli che oggi tornano ad essere elemento innovativo per un turismo dedicato, proprio come la storica lavorazione artigianale del ferro battuto, antico mestiere che si lega allo sviluppo economico e sociale di Siena, di ieri e di oggi.