«Siamo qui per completare il percorso di riorganizzazione funzionale dei vecchi presidi socio-sanitari della provincia di Siena e non per tagliare servizi o ospedali» con queste parole l’Assessore regionale alla Salute Luigi Marroni ha tenuto specificare come le politiche sanitarie e sociali regionali, anche se attraversate dalle conseguenze della crisi economica e dei mancati finanziamenti da parte dello Stato, siano volte al mantenimento della qualità e del numero dei servizi, delle professionalità e delle specificità territoriali. «Dobbiamo parlare di riorganizzazione piuttosto che di tagli, il che vuol dire anche fare servizi migliori e dobbiamo riuscire a comunicarlo e condividerlo meglio con la cittadinanza». Oggi nella sede della USL7 di Siena, è stato sottoscritto il protocollo di intesa per la ristrutturazione completa del presidio socio-sanitario Santa Fina in San Gimignano.
I firmatari del protocollo d'intesa Firmatari dell’impegno, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze istituzionali ad assumere un ruolo attivo e collaborativo per favorire tutte le azioni per la realizzazione delle opere di ristrutturazione e ammodernamento del Santa Fina, Nicolò Pestelli direttore dell’Azienda USL7, Il sindaco del Comune di San Gimignano Giacomo Bassi, il neo assessore alla salute Luigi Marroni per la Regione Toscana, Gabriello Mancini per la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Lucia Coccheri presidente della Società della salute Alta Val d’Elsa.
La sfida di una città che non sia museo «77 studi da tutta Europa per un unico vincitore del concorso di progettazione, che ha sposato la sfida di questa amministrazione comunale di fornire servizi e fare sanità ad alto livello in una struttura del 1200 inserita in un contesto di patrimonio dell’Umanità Unesco – afferma il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi -. Una sfida che è anche culturale e che si inserisce a pieno titolo nei nostri strumenti urbanistici nell’intento di non voler cedere all’idea di una città museo».
Un punto di riferimento di area vasta «Il Presidio Socio Sanitario “Santa Fina” – precisa Nicolò Pestelli – svolge e svolgerà un servizio importante all’interno della rete delle strutture socio sanitarie valdelsane e della rete dei presidi territoriali della USL7 offrendo servizi sia riferiti all’esigenza della popolazione (distretto socio sanitario) della zona di competenza della SdS dell’Alta Val d’Elsa, del sociale (RSA) e del sistema della riabilitazione ambulatoriale e residenziale post traumatica che interessa non solo la zona Valdelsa ma tutta la provincia».
Gabriello Mancini, che per la Fondazione Monte dei Paschi è intervenuto alla firma del protocollo per l’impegno della stessa a valutare le richieste di finanziamento relative al progetto, ha espresso soddisfazione di aver fatto parte dell’idea progettuale sin dal 2003, idea già contenuta nell’accordo per la sanità all’epoca sottoscritto con le aziende sanitarie ed i comuni che ha visto grossi investimenti nella provincia ed alle Scotte.
Il progetto in sintesi E’ del 2007 l’elaborazione dello studio di fattibilità da parte dell'Area Tecnica dell'Azienda USL n. 7 di Siena, in accordo con il Comune di San Gimignano per la ristrutturazione del fabbricato con un ampliamento sul retro fino ad un limite massimo ammissibile di circa 2.600 mq. L'importo complessivo dell’opera è di circa 14 milioni di euro.
Servizi previsti: RSA da 40 posti letto, centro di riabilitazione diurno e a ciclo continuativo con 25 posti letto, distretto socio sanitario, postazione di guardia medica.
Il Bando internazionale del CONCORSO DI PROGETTAZIONE, a cui hanno partecipato 77 studi, ha visto la selezione da parte di una commissione di espertidi 5 idee progettuali da cui è stato prescelto il progetto vincitore elaborato dallo Studio dell’architetto Paolo Milani e dallo Studio Associato dell’Ing. Massimiliano Larinni di Borgo San Lorenzo (FI).
E’ in corso l'acquisizione dei pareri preliminari degli enti coinvolti: Comune, Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Azienda Usl 7. Seguono, secondo le norme sui lavori pubblici, l’approvazione del progetto preliminare, l’incarico di progettazione e l’elaborazione del progetto definitivo/esecutivo, l’ acquisizione delle autorizzazioni, l’approvazione e successiva gara di appalto lavori, e quindi l’esecuzione dei lavori.
8 secoli di storia per l'antico spedale di San Gimignano Fondato nel 1253, lo spedale di Santa Fina forma oggi un complesso museale con l'ex-conservatorio di Santa Chiara, che comprende la Spezieria di Santa Fina, il Museo archeologico e la Galleria d'arte moderna. Sin dalle sue origini ha rappresentato il luogo dell’accoglienza e dell’ospitalità per gli anziani bisognosi di cure. L’Ospedale aveva lo scopo di dare ospizio ai vecchi, ai poveri e ai pellegrini. Questa è ancora la sua attuale identità sociale. Attrezzandosi ed ampliandosi, divenne nei secoli successivi uno dei migliori ospedali della Toscana. Ingrandito e modificato nel corso dei secoli, presenta attualmente una sobria facciata dalle forme tardo rinascimentali e conserva nell'ingresso un complesso decorativo, con lunette affrescate da Sebastiano Mainardi, raffiguranti i "Santi Bartolo, Gimignano, Pietro martire e Niccolò", e due busti in marmo policromato del fiorentino Pietro Torrigiani. Le sculture, raffiguranti "Santa Fina e San Gregorio", furono realizzate a Roma nel 1498, su commissione del canonico Stefano Coppi, segretario del cardinale Riario. A partire dal 1816 e fino al 1998, la struttura ha cambiato più volte nome e dismessa la sua funzione di “spedale” è stata riconvertita in Presidio Socio-Sanitario. Questo passaggio da Ospedale a Presidio Socio-Sanitario, ha comportato una limitazione d’uso degli spazi della struttura con conseguente abbandono di numerosi ambienti, prima necessari alla funzione ospedaliera, presentandosi oggi in stato di degrado fisico. Attualmente il fabbricato ospita attività di tipo socio-sanitario quali la Residenza Sanitaria Assistenziale con circa 40 posti letto, il Centro di Riabilitazione Funzionale con prestazioni in ciclo diurno e continuativo per 25 posti letto e con piscina riabilitativa, il Distretto Socio-Sanitario ed il Poliambulatorio.