Bella l’immagine di Papa Francesco che ha tuonato contro il «falso Natale dal sapore dolciastro». Questa grande festa, che riesce ogni anno a smuovere le persone e che dona un’atmosfera magica, che sfugge alla comprensione di chi produce “marketing”, è comprensibile ai piccoli. Perchè così, del resto, è scritto anche nei testi sacri. Sono loro, che per primi riescono a capire Dio. E Dio non si è disdegnato di abbracciare l’umanità, facendosi bambino. Di fronte a questo grande mistero, assistiamo ad una società intorpidita, annoiata, preoccupata del problema del giorno dopo, combattuta tra i rischi della crisi e di cosa comprare per i pranzi delle feste. Nel nostro, che sembrerebbe un mondo globale, ci sono spaventose persecuzioni nei confronti dei cristiani, dei bambini, dei deboli e la notizia è che ce ne frega poco o nulla. La vigilia di Natale, nella drammatica protesta contro la politica repressiva di Pechino, contro la religione buddista, un monaco tibetano si è immolato dandosi fuoco nella prefettura di Ganzi. La fiamma umana, filmata, non si contorceva: ha accettato la sofferenza pur di lanciare un messaggio al mondo.

Kalsang-Yeshe-244x300Il monaco Kalsang Yeshe, del monastero di Nyitso, è il terzo tibetano ad immolarsi in una settimana e il 136° dal 2009. Di fronte ai martiri del nostro secolo, di questo 2014, noi restiamo senza parole per qualche secondo, per tornare nel letargo della coscienza. Anch’io sono un ammiratore della grande, antica, cultura e saggezza cinese. Però qualcosa penso stia andando male. Essendoci alcune migliaia di cinesi nella nostra Toscana una domanda mi sorge spontanea. E’ possibile oggi aprire un dialogo, un confronto, su questi temi? Oppure si possono fare convegni solo nel nome dell’Economia, nuova divinità pagana dei giorni nostri? Ci sono autorità, civili o religiose, intenzionate a parlare ai fratelli cinesi, contro questo massacro? Sarebbe bello un segnale da Prato. Possa Gesù Bambino nascere anche accanto agli ultimi, ma soprattutto accanto agli indifferenti e agli indolenti, che sono coloro che più ne hanno bisogno.