Esattamente 72 anni fa, il 12 agosto 1944, a Sant’Anna, frazione del comune di Stazzema (Lucca) si consumava uno dei più atroci e sanguinosi crimini ai danni delle popolazioni civili nella seconda guerra mondiale. Un rastellamento nazifascista che tolse la vita a 400 innocenti, tra cui donne e bambini.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una lettera al sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ha voluto rircordare il tragico anniversario. «Il mio commosso pensiero va alle tante vittime di uno dei più barbari e crudeli episodi consumati contro nostri concittadini inermi durante il secondo conflitto mondiale. La memoria di quel tragico evento – che appartiene alla coscienza collettiva della nostra Repubblica – deve vederci tutti impegnati in un’opera di costante rafforzamento delle riconquistate libertà democratiche, nel segno di una piena affermazione dei valori della pacifica convivenza e della dignità della persona. Pace e libertà sono ideali per i quali dobbiamo instancabilmente continuare a lottare».

Il ricordo di quei drammatici fatti è stato protagonista nei giorni scorsi al Caffè della Versiliana, nella pineta di Marina di Pietrasanta, con la presentazione del libro di Lorenzo Guadagnucci “Era un giorno qualsiasi” (Terre di mezzo). Un volume che vuole ricordare come ancora oggi la strage di Sant’Anna rappresenti un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e morale. Una delle pagine più brutali della barbarie nazifascista.

«Per tanti anni non ci sono state orecchie per ascoltare queste storie – ha detto Guadagnucci -. E la vicenda di Sant’Anna è stato un capitolo non di secondo piano della sofferta storia d’Italia. Rappresenta la nostra difficoltà ad accettare fino in fondo la storia della guerra civile nel nostro Paese».