Le notizie positive per la Fiorentina, reduce dal pareggio per uno a uno ottenuto ieri pomeriggio a Bergamo contro l’Atalanta, sono innanzitutto il ritorno a fare punti dopo la buona prestazione contro la Juventus che pero’ non aveva evitato il k.o. finale alla squadra guidata da Stefano Pioli, e poi una solidità difensiva che si era persa non tanto contro i bianconeri campioni d’Italia, ma soprattutto nelle gare di inizio 2018 contro Sampdoria e Verona.

Momento “no” dell’attacco viola La classifica per i gigliati non si risolleva e rimane di una mediocrità preoccupante ma la Fiorentina non poteva chiedere di piu’ dalla difficile trasferta in terra orobica, ed alla fine i rimpianti, palla vicina al palo di Falcinelli nei minuti finali, si mischiano agli scampati pericoli per le chance avute da Papu Gomez e Petagna, quest’ultimo autore dell’uno a uno che ha impattato a fine primo tempo il punteggio, con i gigliati andati in vantaggio al 15’ grazie alla rete di Badelj. Proprio quest’ultimo salterà la sfida di domenica prossima contro il Chievo Verona per squalifica perché ammonito sotto diffida, così come Milenkovic, espulso nei minuti finali del match giocato allo stadio ‘Azzurri d’Italia’, per una repentina doppia ammonizione. La gara di Bergamo ha anche detto del momento ‘no’ dell’attacco viola, con Gil Dias e Chiesa insufficienti e Giovanni Simeone sostituito dopo un’ora di gioco, mentre ha fatto il suo debutto in maglia viola, nel giorno del suo compleanno, il centrocampista francese Dabo. Encomiabili i circa 300 sostenitori gigliati che sotto l’acqua hanno sostenuto a squarciagola una formazione che paga l’età giovanissima di tanti suoi giocatori ed un grado di inesperienza evidente nei momenti in cui ci sarebbe da fare il salto di qualità.

Il tecnico Pioli: «Mi è piaciuta la mia squadra» «Finire in parità il primo tempo è stato un peccato per la prestazione fatta -ha raccontato nel post partita Pioli-. È stata una gara combattuta, l’Atalanta è forte ma noi abbiamo tenuto molto bene il campo. Meritavamo di finire la prima frazione davanti per le occasioni create e le ripartenze non concretizzate. L’arbitraggio? A me non è piaciuto. La prima ammonizione di Milenkovic specialmente: ha preso il pallone pieno. Vanno fatti i complimenti a tutte e due le squadre che hanno giocato con intensità, su un campo pesante. Mi è piaciuta la mia squadra, abbiamo stretto i denti, fatto la partita, abbiamo avuto le occasioni per vincerla – ha proseguito il tecnico – Non ci siamo riusciti, ma usciamo con convinzioni positive. Manca continuità e raccogliere quanto prodotto. Dovremmo essere più avanti rispetto all’undicesimo posto in classifica, almeno settimi o ottavi. Costruiamo e tiriamo sempre tanto ma concretizziamo poco. Siamo una squadra molto giovane, anche oggi (ieri ndr.) tanti ragazzi in campo, nonostante si dica che nel nostro calcio manchino giovani. Mancano ancora tante partite, l’obiettivo è ripetere o migliorare il girone d’andata».