«Da convento prima e carcere poi, a luogo aperto alla fruizione pubblica. Un’operazione dal forte valore simbolico e frutto di un grande lavoro di squadra. E una grande opportunità di investimento per tutto il territorio, per la Toscana e per l’Italia». Con queste parole la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni ha presentato il bando di gara che permetterà di realizzare il recupero e la valorizzazione dell’ex convento ed ex carcere di San Domenico, di proprietà del Comune di San Gimignano e della Regione Toscana.
Offerte fino al 31 maggio La procedura di gara pubblica di concessione in project financing per la selezione del partner privato è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea. Il termine per la presentazione delle offerte è il 31 maggio 2018. Primo caso in Toscana di un bene che viene immesso sul mercato per una valorizzazione anche del territorio, l’operazione è stata illustrata stamani in sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, dalla vicepresidente Barni insieme al sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi e al direttore dell’Agenzia del Demanio per Toscana e Umbria, Giuseppe Pisciotta.
Barni: «Grande opportunità di investimento» «Questo accordo di valorizzazione, grazie a una procedura di federalismo demaniale – ha detto Barni – ci ha visto impegnati per anni, dal 2011. Ma questo lungo lavoro ci ha permesso di arrivare oggi a presentare un progetto di recupero e valorizzazione di un bene straordinario che si trova nel centro di una città altrettanto straordinaria e che sarà riaperto dopo mille anni alla pubblica fruizione. Un’operazione innanzitutto dal forte valore simbolico, perché questo complesso che è stato prima un convento e poi un carcere, adesso si trasforma da luogo chiuso per pochi a luogo aperto al pubblico, venendo restituito alla fruizione attraverso temi prettamente culturali. Ma un’operazione anche frutto di grande lavoro di squadra della regione Toscana, del Comune di San Gimignano, delll’Agenzia del Demanio, della Sorpintendenza di Siena Grosseto e Arezzo e del Mibac, che ci ha fatto arrivare a un progetto pronto, senza più quelle trafile di autorizzazioni che molto spesso possono disincentivare un privato a investire. Siamo quindi molto soddisfatti e convinti di presentare una grande opportunità di investimento per chi ha interesse ma anche per tutto il territorio, la Toscana e l’Italia».
Il sindaco Bassi: «Operazione che può cambiare la città» Soddisfatto anche il sindaco del Comune di San Gimignano Bassi, che ringraziando tutti i soggetti che hanno supportato il Comune, ha ricordato come «questa operazione può cambiare davvero la città, implementare l’offerta culturale e turistica e diventare un’esperienza che può assurgere a modello replicabile».
Il progetto Il San Domenico, situato nel centro storico su 9mila metri quadrati di superficie e risalente al XIV secolo, ha svolto funzioni di convento fino al 1787, per poi essere destinato a carcere fino al 1995, data dalla quale è rimasto per lo più inutilizzato. La valorizzazione dovrà garantire una riqualificazione in sintonia con le peculiarità storico-artistiche di San Gimignano, Sito Unesco dal 1990 e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. La durata della concessione non potrà superare i 70 anni e, per tale periodo, il business plan prevede un impegno per il concessionario di 59 milioni e ricavi per quasi 200 milioni.