Il comune di Firenze, nella persona del sindaco, Dario Nardella, ha consegnato nella Sala della Musica della “Fondazione Zeffirelli”, il Fiorino d’oro al cantante e compositore musicale, Narciso Parigi, che nelle scorse ore ha compiuto novant’anni.
Casa mia «A Firenze sono a casa e voglio bene a Firenze -ha sottolineato a margine della consegna del Fiorino d’oro lo stesso Narciso Parigi parlando con i giornalisti – Quando sono stato negli Stati Uniti ho sentito la nostalgia di questa città, mi sentivo morire ogni volta che non sono stato qui. Firenze è casa mia, morire per Firenze. È importante ricevere il Fiorino d’oro della città di Firenze anche se per me è il terzo. Faccio la collezione (ride ndr.). Oggi per me è come quando mi hanno fatto sceriffo nel Wisconsin e avendone la possibilità, liberai uno che era in carcere perché era ubriaco. Non mi aspettavo questa festa per me oggi perché io sono fiorentino e so come sono i fiorentini: noi vogliamo bene a tutti ma non ai fiorentini stessi, perché siamo così. Però se sono fuori e sento parlare male di un fiorentino, allora mi arrabbio. Un augurio da fare a Firenze? Purtroppo è diventato tutto astratto: pittura, musica, tutto astratto…Sta diventando astratta l’umanità. Vorrei che l’astratto non esistesse più, vorrei la gente come prima, come quando durante la guerra ci volevamo tutti bene. Ho molta fiducia nei giovani, la colpa è più della televisione che dei giovani».
Gli stornelli di una città Fra i tanti ospiti presenti alla consegna del Fiorino d’oro nei confronti di Narciso Parigi, era presente anche il ministro per lo Sport, Luca Lotti. Il Fiorino d’oro consegnato a Narciso Parigi «è il gesto e l’omaggio più importante che la città rende ad un uomo, Narciso Parigi, che è un pezzo di storia di questa città, un pezzo di storia anche sportivo perché tutti noi abbiamo in mente l’inno della Fiorentina di Narciso, e quindi questa è una bella occasione, una giornata di festa, per la città, per Narciso, per lo sport in generale, ma soprattutto per tutti i fiorentini – ha sottolineato lo stesso il ministro per lo Sport- Quindi da fiorentino non potevo mancare a questa occasione così importante per festeggiare Narciso che poi è soprattutto un amico”. E a chi ha chiesto a Luca Lotti quale sia a suo avviso la cosa più importante che lo stesso Narciso Parigi lasci della sua eredità artistica, il ministro per lo Sport ha risposto: «La storia di Firenze, gli stornelli, ciò che ha rappresentato Narciso Parigi in Italia e nel mondo che è un pezzo di quella fiorentinità che solo i fiorentini riescono a portare nel mondo partendo dal centro di Firenze. Credo che sia veramente questo il merito principale di Narciso Parigi, un uomo che da Firenze ha fatto conoscere l’Italia nel mondo. E allora ancora una volta quale migliore occasione se non festeggiarlo così e consegnargli la più importante onorificenza di Firenze».