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Clima in mutamento I cambiamenti climatici porteranno a forti migrazioni di ‘vittime climatiche’ di cui “dobbiamo occuparci con compassione e umanità”, ma «dobbiamo più che altro cambiare le ragioni per le quali avvengono queste migrazioni – ha affermato Fritjof Capra, fisico e teorico dei sistemi- Dobbiamo fare la transizione il più urgentemente possibile dalle energie dei combustibili fossili alle energie rinnovabili», ha detto Capra, secondo cui tuttavia «i problemi maggiori della nostra epoca, energia, cambiamento climatico, giustizia sociale, violenza, guerre, tutti questi problemi, sono strettamente interconnessi e dipendenti l’uno dell’altro. Sono problemi sistemici che richiedono soluzioni sistemiche».
Illustri relatori Per i temi della salute è intervenuto Franco Cracolici, per dare una lettura integrata del «mestiere» di medico, mentre l’economista Luigino Bruni ha legato il concetto di un diverso modello economico alla possibilità di un’altra felicità, misurabile su parametri molto più vicini all’uomo del concetto di Prodotto Interno Lordo. L’intervento del filosofo Miguel Benasayag, autore del testo chiave per l’educazione dei più giovani «L’epoca delle passioni tristi» in cui si studiano i problemi della società contemporanea, è stato focalizzato sul rapporto dell’uomo con la tecnologia e sulla necessità di trovare un equilibrio fra uomo e « uomo aumentato ». Il lato ecologia ed ambiente è stato affrontato dal botanico Stefano Mancuso, una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, mentre significativo l’intervento via intervista video di Carlo Petrini, il cui Slow Food è emblema della necessità di rallentare e riflettere su cosa sta accadendo al pianeta. «La giusta ‘mercede’ va riconosciuta a chi lavora la terra: in alcuni casi, anche nel nostro Paese, abbiamo migranti che vengono a lavorare e che tengono in piedi il Made in Italy, e che in alcune situazioni sono trattati peggio degli schiavi, questo non è più possibile – ha affermato Carlo Petrini – Dobbiamo favorire dialogo, conoscenza e informazione. C’è una mobilitazione straordinaria del mondo giovanile su queste realtà, i giovani cominciano a sentire sulla propria pelle che il futuro che stiamo disegnando loro non va bene, non solo per la questione dei posti di lavoro, ma perché la questione ambientale è diventata dirimente”. “In questo momento storico oltre che buono il cibo deve essere pulito: qualsiasi produzione alimentare non può distruggere gli ecosistemi -ha concluso Carlo Petrini – bisogna che il cibo sia prodotto nel rispetto della natura».