200802428-6f8760e0-ba18-425b-805f-c7562b9dd7a2Per capire l’attesa che si respira a Firenze in attesa della gara di stasera allo stadio Franchi, gara di ritorno del quarto di finale di Europa League, dopo l’uno a uno di sei giorni fa a Kiev, contro la Dinamo, bisogna partire dal tardo pomeriggio di ieri sera quando oltre trecento tifosi gigliati si sono radunati all’esterno del settore curva Fiesole dello stadio Franchi per incitare la squadra al momento della sua partenza in pullman per il ritiro pre partita. Sciarpe, cori, fumogeni viola e anche qualche vessillo e striscione hanno fatto da cornice ai giocatori gigliati, a Vincenzo Montella ed il suo staff nel viaggio che li ha portati verso la cena, il riposo e poi il risveglio in vista della gara che potrebbe consegnare alla Fiorentina il diritto a giocarsi con sole tre altre formazioni la seconda coppa per importanza continentale a livello di club. Insomma il cuore caldo del tifo viola ha deciso di stringersi intorno a Manuel Pasqual e compagni nonostante la delusione per la sconfitta recente in campionato contro il Verona, ed in completa opposizione ai fischi ascoltati proprio da parte dello stadio al termine degli ultimi 90’ della formazione di Montella.

20150422_183149Montella: «Mi aspetto il calore del pubblico» «Più penso ai fischi ricevuti, che ho trovato immeritati, piu’ la cosa mi dà carica – ha spiegato l’allenatore viola a poche ore dal fischio di inizio dell’arbitro svedere Erikkson – Avrei voluto giocare la partita contro la Dinamo Kiev già martedì. Rifarei le stesse scelte fatte dall’inizio contro il Verona perché chi ha giocato di meno fino ad oggi è stato fra i migliori in campo. Non accetto che la squadra venga fischiata perché questo gruppo ha dato moltissimo ai tifosi, ed ha anche ricevuto. Altre volte i fischi potevano essere meritati ma stavolta no. Quando sento che viene toccata la squadra immeritatamente mi dà particolarmente fastidio. Sono realista e difendo il lavoro che faccio ed il gruppo quando se lo merita. Mi aspetto di sentire nella gara contro la Dinamo il solito calore del pubblico fiorentino perché ce ne sarà bisogno anche negli errori quando ci saranno perché il tifoso vero è quello che sostiene sempre la propria squadra».

I dubbi di Montella Le ore di vigilia si stanno vivendo in casa Fiorentina con qualche dubbio di formazione sugli 11 che si vedranno in campo dal 1’ contro gli ucraini guidati da Sergji Rebrov. Gli interrogativi riguardano sia il possibile modulo iniziale, 4-3-3 o 3-5-2, che sull’impiego di alcuni elementi non al meglio, con David Pizarro che è reduce da molteplici risentimenti muscolari, di cui uno particolarmente fastidioso ad una coscia, e con Joaquin che ha interrotto per qualche istante la seduta di rifinitura per problemi al ginocchio sinistro. Tutte le attenzioni in casa Fiorentina però saranno rivolte soprattutto nei confronti di Mohamed Salah e Mario Gomez con quest’ultimo che si gioca l’ennesima grande chance della sua avventura in viola per convincere tifosi e società gigliata del suo valore, tutt’altro che sempre dimostrato nei suoi quasi due anni all’ombra del Duomo del Brunelleschi. A provare a spingere la Fiorentina questa sera ci saranno, oltre che i fratelli Della Valle, proprietari del club viola,  circa 30 mila tifosi, mentre 300 dovrebbero essere i supporter ucraini, di cui 200 che abitano in Toscana e approfitteranno della gara dal grande valore internazionale per sostenere Yarmolenko e compagni. Nessuna preoccupazione dal punto di vista dell’ordine pubblico con il Prefetto di Firenze Luigi Varratta che ieri ha tenuto una riunione in cui si sono presi accorgimenti non particolari in termini di sicurezza sia in città che nelle zona limitrofe allo stadio Franchi in vista del match di questa sera. «Nella gara di andata abbiamo fatto una bella partita, pareggiando una sfida che meritavamo di vincere.- ha detto Gonzalo Rodriguez in rappresentanza del resto dello spogliatoio gigliato – Dovremmo entrare in campo e considerare che si parte da zero a zero, provare a vincere la partita e passare il turno».