LASTRA A SIGNA – Uno spettacolo per tutte le età che affonda le sue radici in uno dei classici senza tempo della letteratura: l’Odissea. Scritto e diretto da Irene Paoletti, ”Ulisse senza terra” va in scena venerdì 17 dicembre (ore 21) al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze).

Lo spettacolo

Il testo è frutto di uno studio approfondito dell’opera di Omero. Scenografie e testi si mettono a servizio di un elemento chiave: il movimento. Tre attori e due danzatrici – oltre ad Irene Paoletti, Elisa Bartoli, Gabriele Bonafoni, Lorenzo Robino e Valeria Petri – trasportano il pubblico in un mondo senza punti di riferimento, la ricerca della terraferma che diventa simbolo della ricerca di sé stessi.

Il viaggio che compie Ulisse è, in una lettura di chiave introspettiva, il viaggio dell’IO alla ricerca del completamento di sé. Ogni personaggio incontrato rappresenta una parte di noi. Da Circe, con la sua sensualità, a Nausica, simbolo della purezza della gioventù fino ad arrivare alla razionalità di Re Alcino, non si può dire che il protagonista si completi fino all’arrivo del vero alterego dell’eroe: Penelope. Archetipo femminile che riporta l’equilibrio in questo fluttuare perenne dell’apolide, lei resta coraggiosamente avvinta alla sua tela, in una danza su vele bianche che non manca di stupire.

Ulisse è anche un apolide senza patria che, proprio come i migranti dei giorni nostri, spera di trovare un punto di riferimento: un parallelismo incisivo con la condizione che milioni di persone sono costrette a vivere sulla loro pelle ancora oggi, considerati da tutti senza patria e senza diritti.
La stesura e l’ideazione di questo spettacolo che parla di viaggio, di spazi aperti e di orizzonti infiniti sono nate durante il lockdown. Il contrasto tra gli spazi chiusi nei quali siamo stati costretti a vivere per mesi e la realizzazione di uno spettacolo nel quale protagonista assoluto è il viaggio e la ricerca dell’orizzonte infinito hanno reso ancora più chiara la potenza del teatro: basta l’immaginazione per uscire dalla nostra stanza e ritrovarci in balìa delle onde, in mare aperto, insieme ad Ulisse.