L’Arci Caccia provinciale di Siena, insieme ad Arci Caccia Toscana, condanna in modo assoluto il grave episodio di bracconaggio che ha visto protagonista un cacciatore che a Colle Val d’Elsa è stato colto ad abbattere due aironi.
Un episodio, che nonostante riguardi la singola responsabilità dell’autore del reato, contribuisce a screditare culturalmente l’attività venatoria nel suo complesso.
Un fatto insensato che classifica l’autore del gesto come bracconiere comune, figura del tutto distinta e lontana da quella di cacciatore, non solo sotto il profilo della legalità, ma soprattutto sotto il profilo etico e culturale.
La persona che si è resa protagonista di questo sconsiderato gesto è doppiamente colpevole. Da un lato perché ha infranto la legge e, dall’altro, perché scredita un’attività legittima, com’è la caccia, che vede impegnati migliaia di appassionati volontari in attività di gestione faunistica e di miglioramenti ambientali i cui effetti virtuosi si riverberano sulla qualità della vita complessiva, anche di coloro che non praticano l’attività venatoria.
L’Arci Caccia, da sempre, è impegnata a promuovere e a praticare la caccia conservativa, tanto che nei propri corsi di formazione per neo cacciatori pone costantemente al centro il valore della legalità e del prelievo sostenibile. I primi danneggiati da episodi di questo genere sono pertanto i tanti cacciatori onesti che praticano responsabilmente questa attività. Al verificarsi di certi episodi occorre avere giudizio critico per saper ben distinguere chi compie irregolarità evitando facili generalizzazioni e strumentalizzazioni.