La Procura di Siena ha disposto il sequestro preventivo del profilo twitter del professor Emanuele Castrucci e l’oscuramento dei tweet a sostegno di Hitler. Per l’esecuzione di entrambi i provvedimenti è stata data delega alla Polizia postale. La Procura ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.

Il rettore Frati: «Prof. rivendica la sua libertà» Sulla vicenda, intanto, è tornato questa mattina il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati: «Ho ricevuto da lui un messaggio in cui continua a rivendicare la sua libertà che secondo noi non è ammissibile perché travalica quanto previsto dalla Costituzione e dal nostro ordinamento penale» ha detto Frati a margine di un evento a Firenze. Per il rettore è necessario «procedere nella maniera più diretta e spedita affinché questi fatti siano perseguiti. Lo abbiamo fatto attraverso un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Siena e con l’avvio di un procedimento disciplinare che ovviamente seguirà le strade dettate dai nostri regolamenti interni. Quel tipo di comportamenti non deve trovare spazio nei nostri atenei. Vogliamo fare chiarezza e capire come impedire a questo professore di continuare a insegnare».

Il Ministro Fioramonti: «Casi isolati ma tecnologia non aiuta» Il Ministro dell’Università Lorenzo Fioramonti si è detto convinto che casi come quello di Siena siano «isolati ma oggi la tecnologia non aiuta, uno si lascia andare, forse esageriamo anche noi a volte a pensare che il dibattito sui social sia specchio della società, forse non è così. Resta il fatto che a chi ha un ruolo istituzionale, che sia un ministro, un rettore e un docente universitario, spetta una certa chiarezza nel modo in cui si espone di fronte a certi temi. Sono preoccupato – ha anche detto – che un certo modo di fare politica e una certa esasperazione di toni sulla stampa dove ormai tutto è passabile, stia in qualche modo scatenando il peggio in una parte della popolazione. Questo va contrastato perché esiste la libertà di pensione, la libertà di espressione ma questa si esercita all’interno dei limiti posti dalla Costituzione». Fioramonti ha poi detto di essere contento «che l’Università di Siena abbia reagito in maniera molto decisa e tempestiva, ho avuto modo di interagire da subito con il rettore Francesco Frati per fare in modo che anche di fronte a queste situazioni si possa dare un segnale di concretezza e tempestività. Di fronte all’apologia di un passato funesto come nazismo e fascismo non si scherza».

La vicepresidente Barni: «Docente non può stare a contatto con i giovani» «Noi abbiamo preso da subito posizione come Regione Toscana, non è una cosa complicata – ha sottolineato la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni – : l’apologia del fascismo è un reato per la nostra Costituzione e noi come Regione abbiamo chiesto l’allontanamento di questo professore che non può stare a contatto con i nostri giovani».