È slittata al prossimo primo ottobre la decisione del Gup di Milano Livio Cristofano sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per i 16 imputati per il caso Mps e cioè per gli ex vertici e manager del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri, della banca Deutsche Bank (su sei indagati cinque sono ex dipendenti) e della filiale inglese della giapponese Nomura, e per Nomura International Plc e le filiali italiana e londinese dell’istituto di credito tedesco. Il giudice, che sarebbe dovuto entrare oggi in camera di consiglio per la decisione, ha infatti ha dato due settimane di tempo alle difese per analizzare la nuova documentazione depositata nei giorni scorsi dai Pm Giordano Baggio, Mauro Clerici e Stefano Civardi.
Riflettori puntati sul derivato Santorini Tra i documenti a sostegno dell’accusa c’è, in particolare, il rapporto di qualche tempo fa di BaFin, l’autorità di controllo dei mercati tedesca equivalente della nostra Consob, su Deutsche Bank e nel quale si ipotizza che dietro il derivato Santorini vi fosse una condivisione dell’occultamento delle perdite di bilancio di Mps tra il management dell’istituto tedesco e quello senese. Di fronte alla mole di documenti prodotti dalla Procura il Gup ha così concesso un rinvio di 15 giorni ai legali degli imputati e ha anche fissato come termine ultimo per il deposito di loro ulteriori ed eventuali memorie il prossimo 24 settembre. Di conseguenza slitta a data da destinarsi anche l’udienza del 19 settembre per la ratifica della richiesta di patteggiamento a 600 mila euro di sanzione penale con confisca di 10 milioni di euro di Monte Paschi, imputata in qualità di ente e stralciata dal filone principale del procedimento.