Dopo i tre anni concessi per l’adeguamento dei locali, scatterà il 6 maggio prossimo l’obbligo per le attività commerciali alimentari e artigianali alimentari del centro storico che vendano superalcolici di avere una superficie non inferiore a 40mq e un servizio igienico per i clienti e di vendere prodotti di filiera corta (o comunque tipici del territorio e della tradizione storico culturale della città di Firenze e della Regione Toscana). È quanto prevede il regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico (‘Regolamento Unesco’) approvato in prima battuta il 18 gennaio 2016 dal Consiglio comunale. La scadenza del termine, dopo gli incontri già tenuti con le categorie dall’assessorato allo Sviluppo economico, è stata ricordata oggi a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella e dagli assessori allo Sviluppo economico Cecilia Del Re e alla Polizia municipale Federico Gianassi. Il mancato adeguamento comporterà, una volta accertato da parte degli organi di controllo, la chiusura definitiva dell’esercizio, oltre alle altre sanzioni previste dal regolamento.

A tutela delle tipicità «Il 6 maggio scatta il D-Day – ha detto il sindaco Nardella – Il regolamento del 2016, la cui validità è stata confermata anche dal Tar, prevede con grande chiarezza che tutti i minimarket e le attività alimentari possono continuare a vedere superalcolici solo se rispettano le prescrizioni previste, ovvero una superficie superiore a 40 mq, la presenza di un bagno a norma, la vendita di prodotti locali. Andiamo avanti come abbiamo fatto in questi anni sulla strada della tutela della tipicità, del commercio locale e sulla lotta all’abuso di superalcolici».

Un ventinaio i negozi che dovranno adeguarsi «Un lavoro iniziato oltre tre anni fa – ha sottolineato l’assessore Del Re – su un tema rispetto al quale c’è stata una costante attenzione, tanto da parte della Polizia municipale che da parte degli uffici dello Sviluppo economico. Arriva ora il termine di adeguamento concesso agli esercizi, che abbiamo già ricordato alle categorie economiche nel corso di un incontro, affinché possano avvisare i propri associati. Da una ricognizione effettuata sono un centinaio gli esercizi che non hanno una superficie di 40mq e che quindi dovranno adeguarsi alle prescrizioni, fatta salva la possibilità di togliere i superalcolici dalla vendita. Si tratta peraltro degli esercizi che in questi anni sono incorsi in maggiori sanzioni per violazione delle norme sulla vendita di alcolici dopo le 21 introdotta nel 2016. I controlli effettuati hanno portato, oltre alle sanzioni pecuniarie, a 93 provvedimenti di chiusura nel 2016, 52 nel 2017, 47 nel 2018 per un totale di 324 giorni di chiusura nel 2016, 232 nel 2017, 172 nel 2018. Siamo poi intervenuti con l’ordinanza che prevede l’obbligo di chiusura alle 22 per le attività commerciali alimentari del centro storico. Grazie al blocco imposto alle nuove aperture, inoltre, dal 2017 non hanno più aperto nuovi minimarket in area Unesco».