«Passerà alla storia», secondo il Gruppo Piaggio, la sentenza del Tribunale di Torino che ha dichiarato la piena validità del marchio tridimensionale dello scooter Vespa e riconosciuto il carattere creativo e il valore artistico propri della sua forma che caratterizza lo scooter fin dalla prima produzione risalente al 1946.
La sentenza giunge a conclusione di una vicenda iniziata nel 2013, quando in coincidenza con il Salone Eicma di Milano, la Guardia di Finanza sequestrò 11 scooter esposti (di 7 espositori differenti) le cui forme costituivano un’imitazione di Vespa. La Gdf ha proceduto al sequestro dopo aver rilevato che i prodotti violavano il diritto di esclusiva del Gruppo Piaggio costituito dal cosiddetto “marchio tridimensionale” registrato da Piaggio, che protegge la forma distintiva di Vespa. «Un titolo – sottolinea Piaggio – che rappresenta un fondamentale elemento di difesa delle linee uniche di Vespa, ed è il più completo strumento di tutela dell’iconica forma di questo prodotto globale». Una delle società coinvolte nel sequestro, la cinese Taizhou Zhongneng, ha citato a sua volta Piaggio davanti al Tribunale di Torino richiedendo l’annullamento del marchio costituito dalla forma tridimensionale dello scooter, nonché una pronuncia che escludesse la configurabilità della contraffazione del marchio stesso rispetto allo scooter “Ves” sequestrato all’Eicma, ma la sentenza di ieri ha rigettato le richieste e messo fine alla causa.