FIRENZE – In media gli arrivi nel 2023 sono aumentati del 21% rispetto all’anno precedente. In particolare nei mesi invernali, con gennaio che fa segnare un +67%.
Dati contenuti nel terzo rapporto dell’Osservatorio turistico regionale, curato dal Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari. Il periodo estivo resta quello col maggior afflusso di visitatori: se da una parte aumentano gli arrivi, dall’altra si registra una diminuzione delle presenze in confronto all’anno precedente evidenziando una minor permanenza e un aumento dei turisti giornalieri.
Rispetto alla provenienza, il turismo domestico ha evidenziato lievi aumenti sia degli arrivi (+3,09%) che delle presenze (+3,32%) in confronto al 2022 con punte nel primo quadrimestre ed una diminuzione a partire dal mese di maggio. Il dato di quello internazionale è sensibilmente più elevato: +56% gli arrivi e +42% le presenze con un aumento costante a partire da aprile. Una mappa con differenti colorazioni indica la distribuzione media annuale dei punti di interesse per provincia rispetto ai comparti ricettività, affitti brevi, attrazioni e ristorazione.
La provincia con la maggior densità è Firenze. Seguono Pisa, Siena e Livorno, emerge ancora. Per ognuno dei quattro comparti sono poi riprodotti altrettanti grafici in cui sono riprodotti i valori delle tracce digitali (volume di contenuti generati) e del sentiment (grado di soddisfazione del visitatore, generalmente valutato sul gradimento dell’esperienza).
Il report fa poi un’analisi più dettagliata per gli ambiti turistici più popolari: Firenze e area fiorentina, Terre di Siena, Terre di Pisa, Chianti, Maremma Toscana Sud e Costa degli Etruschi. Le provenienze degli arrivi e delle presenze sono in gran parte statunitensi (16,1 e 14,7), a seguire tedeschi (12,3 e 18,6) e francesi (6,9 e 6,2).