Il nuovo Piano operativo 2021 di Toscana Promozione Turistica, presentato ufficialmente il 12 gennaio, rappresenta il primo atto della nuova Giunta regionale in materia di turismo, settore così pesantemente colpito e condizionato dalla pandemia di Covid-19.
Il presidente Eugenio Giani ha voluto subito sottolineare l’aumento dei soldi messi a disposizione, passati da 4 a 6,3 milioni di euro e suddivisi in maniera dettagliata fra: le azioni di supporto all’incontro domanda e offerta (fiere, workshop): € 1.150.000; le azioni di valorizzazione dell’offerta turistica territoriali: € 650.000; il piano di comunicazione sui diversi mercati: € 3.730.000; gli interventi di supporto alla organizzazione del turismo: € 734.395; le azioni di ricerca e monitoraggio dei risultati: € 70.000.
Un aspetto sicuramente importante, ma la mia attenzione si concentra non tanto sui soldi, quanto sui contenuti del Piano operativo. E qui è sicuramente da apprezzare l’equilibrio – giusto e necessario – fra le nuove tendenze di mercato ed i prodotti turistici tradizionali, che sono quelli che continuano a registrare il maggior numero di arrivi e presenze. A mio parere, è proprio questo il rischio maggiore di ogni azione di ripartenza nel 2021 ed anche nel 2022: farsi “abbagliare” troppo da richieste di mercato interessanti ed intriganti, ma inevitabilmente ridotte nei numeri, mentre tutti gli operatori della filiera hanno bisogno di fare fatturato nei tempi più brevi. Ed è per questo che cresce anche l’insofferenza verso le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini, il quale insiste troppo sul turismo nei piccoli borghi, i cammini o le ferrovie secondarie, che sono attrazioni bellissime, ma numericamente marginali.
I sette temi di viaggio su cui è impostato il Piano operativo di Toscana Promozione Turistica possono essere una miscela corretta fra questi elementi, purché si sappia valutare bene i rispettivi pesi. Quindi prima i prodotti di massa, che sono Firenze, le città d’arte, gli agriturismo, l’enoturismo e mare. Poi il resto, ovvero il lavoro a distanza, la rigenerazione olistica, il detox digitale e fisico dopo un confinamento in casa che sta ormai per raggiungere la durata di un anno.
Infine, è proprio su questo Piano operativo che si giocherà il successo dei 28 Ambiti territoriali omogenei in cui è stata divisa la Toscana. Ambiti che hanno contribuito a determinare i contenuti del Piano e che adesso devono vincere la sfida di saperlo anche attuare, coinvolgendo le amministrazioni comunali e gli operatori del territorio. Dal 25 gennaio ripartono i laboratori digitali di #Tuscanytogether proprio per essere tutti davvero pronti alla (auspicata) ripartenza.