FIRENZE – In calendario l’anno atteso è il 2024. A voler essere ottimisti il 2023. Solo allora la Toscana potrà toccare di nuovo i numeri in ambito turistico registrati prima della pandemia.
Nel 2019 furono raggiunte le 48 milioni di presenze. Qualcosa lo scorso anno è tornato a muoversi, ma un 30% manca ancora all’appello. I numeri, seppur in risalita rispetto al 2020, sono impietosi se messi a confronto con quanto succedeva prima. Nell’affresco dipinto da Irpet, il nostro territorio segna un -31,5 per cento rispetto al 2019 nei primi undici mesi dell’anno, oltre diciassette milioni di presenze in meno (ovvero turisti per giorni di pernotto) e 3,5 miliardi di euro di consumi mancati, quasi un terzo. Dei 9,2 milioni di presenze extraeuropee perse tra il 2019 e il 2020, nel 2021 ne sono state recuperate solo 394 mila. Ne restano da riconquistare 8,8 milioni, quasi la metà del totale regionale. Oltre 12 mila addetti rimasti senza lavoro, più di cinquemila solo tra Firenze e il Chianti. Ed è una cifra che dice già tutto su dove concentrarsi.
A venire meno sono stati infatti soprattutto i turisti delle città d’arte, il 69 per cento in meno, le più penalizzate. Un dato confermato anche dalla ricerca di Mastercard sugli acquisti con le carte del proprio circuito: l’unica città dove nel 2021 la spesa straniera è riuscita ad avvicinarsi ai dati pre-pandemia è Arezzo (-4,5%). A Firenze le transizioni di turisti non italiani si sono dimezzate, quelle di Lucca ridotte di un quarto, a Pisa e Siena di un terzo, a San Gimignano anche di più e a Montecatini Terme del 41 per cento. Decisamente meglio sono andate invece le località balneari, apprezzate dai turisti toscani ma anche del resto d’Italia.
“Si riparte dal 2021, ma con la consapevolezza – ha premesso l’assessore all’Economia, Leonardo Marras – che il turismo dopo la pandemia sarà probabilmente diverso e bisogna tenerne conto per farsi trovare pronti”. Una sfida, su più fronti, che passa, elenca ancora Marras, “da una revisione del testo unico sul turismo, perché ci dobbiamo chiedere se sia attrezzato a rispondere alle esigenze di oggi, da una definizione chiara dei compiti di ciascuno, con una funzione di coordinamento affidata alla Regione ma di fatto tutti sullo stesso piano: Regione e Comuni”. Il punto della situazione è stato fatto questa mattina a Firenze, durante l’incontro organizzato da Regione, Anci Toscana e Toscana Promozione Turistica.
“Se i problemi aperti sono ancora molti – ha commentato il responsabile alle politiche per il turismo di Anci Toscana e sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini -, a partire da quelli, umanitari ed economici, provocati dalla crisi in Ucraina, sappiamo di avere davanti un periodo che ci offre comunque grandissime opportunità – commenta il responsabile alle politiche per il turismo di Anci Toscana e sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini – Possiamo ripartire, e questa ripartenza deve avvenire proprio dai territori, dai Comuni”.