Svizzeri, tedeschi, francesi, inglesi ma anche olandesi, americani e australiani. Sono loro a salvare il turismo all’Isola dell’Elba a discapito del netto calo delle presenza italiane. Come riportato questa mattina su Il Tirreno, la più grande isola dell’Arcipelago toscano conta di tornare a livelli record dal punto di vista delle presenze: 2 milioni e 800mila sono visitatori previsti il 2013, un deciso +5% rispetto all’anno passato. A trainare questo boom turistico sono gli stranieri che con un +20% sopperiscono al quel -10% che è il dato relativo al calo delle presenze provenienti invece dall’Italia. «Vediamo un po’ di luce in fondo al tunnel – ha detto a Il Tirreno Massimo De Ferrari, presidente dell’associazione di categoria degli albergatori elbani -. Nelle nostre strutture ricettive registriamo ormai un rapporto tra italiani e stranieri che è di uno a uno, mentre prima era tre a due per il turismo nazionale».
Elba “in volo” Sono dunque gli stranieri il motore della ripresa turistica dell’Elba. Franca Rosso, presidente della Confocommercio elbana parla anche della riduzione dei costi per le tariffe dei traghetti, insieme al ripristino del collegamento da Portoferraio a Bastia della Corsica Ferries. Di pari passo, ma forse ancor più importante, c’è anche da segnalare un’intensificazione dell’attività aeroportuale della struttura “La Pila” che si trova a Marina di Campo. A inizio estate, erano stati annunciati una serie di collegamenti veloci con dei Beechcraft b 65-88 per Milano Malpensa e Pisa (leggi). Ma c’è molto di più. «I passeggeri sono in netto aumento – ha spiegato Claudio Boccardo, amministratore unico di AlaToscana, la società che gestisce l’aeroporto elbano -. Al 31 luglio, l’incremento registrato è del 21.3%. E questo nonostante non ci siano collegamenti con l’Italia». Il Tirreno infatti riporta anche la notizia dell’investimento e del restyling che sta subendo lo scalo aeroportuale di Marina di Campo che ha portato al rinnovamento del terminal e all’aumento dei voli soprattutto verso la Germania e la Svizzera che, conseguentemente permette una possibilità di collegamento con i network mondiali di tutte le compagnie. Il risultato che vien fuori è che l’economia isolana gira. E come se gira. Questo tipo di turismo infatti fa arrivare una clientela che noleggia scooter, auto, biciclette, cerca hotel comodi, vicini alle spiagge e ai posti di maggiore interesse a discapito di qualche piccolo risparmio. Inoltre, va a mangiare nei risotoranti, fa shopping, si concede escursioni in barca, frequenta locali notturni e via dicendo. Vedere risultati simili è incoraggiante e rappresenta un vanto non solo per l’Isola d’Elba ma un autentico volano per tutta la Toscana. Fa stridere i denti, semmai, che altrove si sia detto no allo sviluppo di una struttura aeroportuale per poi lamentarsi successivamente dei dati relativi all'indotto turitico ritenuto scarso o comunque non soddisfacente…
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