«Siamo preoccupati perché è evidente che nessuno è in condizione di capire la ricaduta di medio periodo che gli avvenimenti che stanno accadendo in queste ore ci darà. Affrontiamo ovviamente, giorno dopo giorno, le emergenze, cercando di proteggere i nostri luoghi, i nostri territori, le città d’arte in particolare, e nel suo complesso le città, da possibili problemi ma non è semplice perché è un lavoro che deve investire tanti soggetti e gli operatori del mondo economico tutti, cioè colore che hanno a che fare con l’economia diffusa, sono particolarmente preoccupati perché abbiamo un nemico difficile da capire, che non ci regala spazi, che non ci regala nemmeno chiavi di lettura, per poterlo affrontare». Così Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, ha parlato degli effetti sul mondo del turismo e del commercio nella regione governata da Enrico Rossi, dopo i fatti terroristici avvenuti a Parigi esattamente una settimana fa.
Turismo e terrorismo «La Toscana purtroppo è in mezzo perché è una regione che ha tante città d’arte, che ha fatto del turismo e della cultura un elemento straordinario e che quindi ha bisogno di proteggersi da un lato ma anche a provare a dare tranquillità al sistema istituzionale delle imprese – ha aggiunto il presidente di Confesercenti Toscana -. È la scommessa che abbiamo di fronte. Con quali strumenti è difficile dirlo ma dobbiamo provarci». Ma qual è il quadro al momento a livello di prenotazioni eventualmente cancellate o disdette dovute alla preoccupazione da effetti terroristici? «Per fortuna l’impatto in questo momento è piccolissimo – ha spiegato Nico Gronchi -. Ci sono a macchie di leopardo alcuni segnali molto legati ad alcune città d’arte: Firenze e Pisa in particolare ma ancora le prenotazioni per il periodo natalizio stanno andando abbastanza bene. La sensazione è che per il momento non ci sia un impatto diretto che rischia di arrivare sulle imprese ma come dicevo la paura è il peggior nemico del quotidiano delle imprese, del commercio e del turismo e della nostra regione. Quindi se per il momento non ci sono segnali preoccupanti, dobbiamo stare attenti e sperare che non accada altro che possa aggravare il quadro». Gronchi ha anche fatto un appello alle istituzionali regionali-locali e nazionali sul fronte sicurezza. «La richiesta che facciamo è molto precisa: non dobbiamo avere paura ma dobbiamo tentare di vivere la realtà quotidiana nelle nostre città, della nostra vita, con tutti gli strumenti che ci permettano di guardare al futuro e non di guardare indietro – ha concluso Nico Gronchi -. Chiuderci, chiudere la Toscana, le nostre città, sarebbe il piu’ grave errore che possiamo fare in questa fase».