FIRENZE – Il meglio potrebbe essere alle spalle. Almeno a guardare l’analisi del Centro studi turistici di Firenze, che ha fornito una valutazione sul 2024.
L’indagine del Centro studi turistici
Nei primi cinque mesi del 2024 le presenze dovrebbero toccare circa 12 milioni, +4,2% in più rispetto al 2023, mentre gli arrivi salirebbero a 4,8 milioni, +4,6%. Principali protagonisti della crescita città e centri d’arte (+5%), con buon trend anche dalle imprese delle aree rurali e di collina (+4,3%) e del termale (+4,2%). Identico andamento anche per le aree ad ‘altro interesse’ e della costa, stabile o in leggero calo le località di montagna.
Per le strutture ricettive alberghiere la stima di crescita è del +5,2%, +2,8% per le strutture complementari. Variazioni decisamente più contenute sono stimate per il trimestre estivo (giugno-agosto): presenze +1% e arrivi +1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In valori assoluti sono attesi oltre 5,8 milioni di arrivi e circa 23 milioni di presenze. Presenze straniere stimate in crescita del +2,1%, circa 12 milioni. Flessione attesa invece per il mercato italiano: -0,2% le presenze, oltre 11 milioni. Sempre secondo le stime l’incidenza della domanda straniera passa dal 51,3% del 2023 al 51,9%.
Le previsioni relative al tipo di alloggio suggeriscono una crescita per la sistemazione alberghiera, +1,3%, sostenuta in particolar modo dalla domanda estera (+3,4%). Variazioni positive del +0,7% sono attese anche per il comparto extralberghiero che segnala un +1,3% di prenotazioni dall’estero e una sostanziale stabilità del mercato italiano. Per quanto riguarda i diversi prodotti turistici, previsioni estive positive per le imprese di città e centri d’arte, +2,2%. Per campagna-collina e costa crescita attesa rispettivamente del +0,7% e +0,4%. Al momento previsioni in calo sia per le località di montagna (-0,8%) che per quelle termali (-1,4%). Per le aree ad altro interesse la stima di aumento è del +3,2%.
Un’occhiata infine al trend atteso per le nazionalità straniere. Confermato l’interesse dei principali mercati tradizionali, primi fra tutti quelli europei. Aumenti significativi per tedeschi, francesi, olandesi, svizzeri e polacchi.
Per quelli extraeuropei, aumento previsto per il mercato statunitense, canadese e brasiliano. Stabili le provenienze da Austria, Paesi Scandinavi, Spagna e Belgio. In leggero calo le prenotazioni di cinesi, giapponesi, indiani e britannici.