C’è un solo modo per capire se il nuovo Testo unico sul turismo – approvato pochi giorni fa dal Consiglio regionale della Toscana – sarà una legge utile o inutile: verificare la sua effettiva capacità di incidere realmente sull’attività quotidiana degli operatori del settore. O se, al contrario, si rivelerà soltanto un esercizio di stile.
Sarà dunque importante – primi fra tutti per l’assessore regionale Stefano Ciuoffo e per i consiglieri regionali che lo hanno approvato (e che possono modificarlo laddove si rendesse necessario) – misurare ogni giorno se il Testo unico sarà in grado di raggiungere i principali obiettivi che vi sono stati inseriti.
I turisti italiani e stranieri che arrivano in Toscana avranno un’accoglienza ed un’informazione, sul territorio e sui servizi disponibili, migliore di prima? I soggetti che saranno chiamati a far parte della cabina di regìa riusciranno a portare le istanze provenienti da visitatori ed operatori ed a tradurli in maniera efficace in azioni legislative e politiche di promozione? Saranno un numero significativo i comuni che – singolarmente o uniti fra loro – riusciranno a definire politiche turistiche ed a stipulare accordi veri e non solo di facciata con Toscana Promozione Turistica? Oppure si andrà avanti con iniziative sporadiche e spesso limitate ad una bella foto di gruppo? Nasceranno alberghi diffusi nei tanti, bellissimi borghi della nostra regione oppure le difficoltà amministrative e burocratiche renderanno impossibile questa nuova forma di accoglienza? I titolari di bed&breakfast regolari potranno svolgere la loro attività con minore concorrenza da parte degli abusivi oppure proseguirà la legge della giungla attuale ed il tutto contro tutti? Le nuove norme contro le attività ricettive abusive, sicuramente più chiare ed incisive di prima, indurranno i comuni a fare maggiori controlli oppure la paura di perdere consensi elettorali ad ogni multa continuerà a paralizzare ogni azione in questo senso?
Tante domande, ma che indicano i parametri sui quali si dovranno misurare precise risposte: sulla reale qualità legislativa del Testo unico sul turismo e sulla vera volontà politica della Regione Toscana di prendere in mano le briglie di un settore strategico ed importante della nostra economia, dopo una lunga parentesi di indecisione ed incertezza, non ultimo una riforma costituzionale che avrebbe reintrodotto importanti competenze dello Stato, ma che è stata invece respinta da 19 milioni di italiani che hanno votato No al referendum del 4 dicembre.