Il Belpaese non è più regno della dieta mediterranea. Si beve di più, si fa poco sport. Portare sulla propria tavola cibi genuini e prodotti della terra – in questo caso verdure a foglia – può essere utile per ridurre le malattie, in particolare il rischio di tumore al seno. L’ennesimo studio sul rapporto fra malattia e cibo lo ha sviluppato l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze, nell’ambito di un programma più vasto a livello europeo (Epic, (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition study). I ricercatori hanno analizzato l’associazione tra assunzione di frutta e verdura (sia nel loro insieme, sia considerandone i diversi tipi) e il rischio di sviluppare il tumore della mammella.
Lo scrive il portale Donna Reporter, con cui la nostra testata ha avviato una collaborazione di scambio notizie per assicurare informazioni ancora più complete ai nostri lettori.
Per oltre 31.000 donne di età’ compresa tra 36 e 64 anni, messe sotto osservazione a Torino, Varese, Firenze, Napoli e Ragusa tra il 1993 e il 1998 (le toscane erano il gruppo più numeroso, con oltre 10.000 partecipanti), erano disponibili informazioni su dieta e stile di vita, e una serie di misure antropometriche. Dopo un periodo medio di follow up di 11 anni, in questo gruppo di donne sono stati diagnosticati 1072 casi di tumore al seno. La comparsa o meno della malattia è stata messa in relazione con il consumo di frutta e verdura. Il dibattito su uno stile di vita sano come antidoto naturale alle gravi patologie è aperto. Purtroppo l’Italia non è più il Paese dove la dieta mediterranea trionfa, assieme alla consuetudine di trascorrere molto tempo all’aria aperta. Secondo recenti statistiche gli italiani hanno il colesterolo alto, la pressione fuori controllo, il diabete, e conducono una vita sedentaria, senza rinunciare ad alcol e sigarette.
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