La contrada del Poggiolo si aggiudica il Bravìo delle Botti 2018, e si porta a casa il panno dipinto dall’artista senese Fabio Mazzei, dedicato ai cinquecento anni del Tempio di San Biagio. Dopo una pausa di due anni, dominati dalla contrada di Voltaia, sono quindi i colori bianco-azzurri a tornare a sventolare su Piazza Grande, con la coppia di spingitori formata da Ciro Franch e Francesco Caporali che ha raggiunto per prima il sagrato del Duomo e si è aggiudicata la vittoria con un tempo di 9 minuti. Questa edizione del Bravio si caratterizzava per essere senza pronostici. Sulla carta tutte e otto le contrade avevano le stesse possibilità di vittoria. A dare le prime indicazioni sono state le estrazioni delle posizioni di partenza della mattina, allorquando la sorte ha premiato proprio la contrada del Poggiolo, in prima fila con Voltaia, San Donato, e Gracciano. Subito dietro Poggiolo, in seconda fila c’era Cagnano con la coppia dei gemelli podisti Alessandro e Matteo Paganelli. Dietro Voltaia la coppia di spingitori di Talosa formata da Lapo Parissi e Luca Rosi. Proprio questo posizionamento è stato argomento oggetto di chiacchiericcio perché Lapo Parissi viene dal Poggiolo, è questa la contrada di famiglia, e sembra che abbia scelto Talosa in conseguenza di discussioni e divergenze di vedute.
La corsa La botte collocata sui nastri di partenza proprio alle spalle del Poggiolo poteva lasciare spazio al cattivo pensiero di un occasione ghiotta per una vendetta. Anche se c’era chi nel pomeriggio, sul sagrato, prima della partenza, era pronto a scommettere che ciò non sarebbe mai avvenuto «Il Poggiolo resta la sua contrada, Parissi non si renderebbe mai protagonista di una vendetta». E alla fine tale pronostico è stato azzeccatissimo, perché la partenza è filata liscia, senza incidenti plateali, se non che allo spingitore Diego Luculli di San Donato la botte che gli stava dietro (Talosa ?) gli è finita sul tallone sfilandogli via una scarpa, debilitandolo, dal momento che ha dovuto correre tutta la carriera con un piede scalzo. San Donato è finita terza alle spalle di Collazzi, che con Giacomo Valentini e Luca Benassi hanno fatto un grande Bravìo. Peccato che sono stati coinvolti da una serie di carambole e scontri che hanno visto protagonista la contrada di Talosa, la cui botte soprattutto all’altezza del Caffè Poliziano è sembrata impazzire, con la coppia di spingitori Parissi e Rosi che non riuscivano proprio a governarla. Carambole che hanno finito con il favorire in qualche modo la coppia Franch-Caporali che hanno staccato il gruppo degli inseguitori.
Successo di pubblico Per la cronaca folcloristica bisogna dire che Piazza Grande era strapiena di gente che trepidante ha assistito grazie ad un maxi schermo tutta la gara. Ma c’era gente in tutto il paese di Montepulciano, vicoli e strade erano brulicanti di spettatori accorsi da molte parti del territorio e da fuori ad assistere ad una festa che negli anni ha acquisito una importanza crescente e soprattutto ad una vera festa popolare. Sull’importanza crescente del valore sociale del Bravìo è d’accordo Silvia Calamandrei, presidente dell’Archivio storico biblioteca Calamandrei: «Montepulciano attraverso questi eventi concreti ha raggiunto un successo turistico importante, ma direi che siamo ad una soglia, oltre la quale possono nascere dei problemi ed uno di questo sarebbe la professionalizzazione della festa e degli eventi. Il Bravìo deve restare una festa vera, con una partecipazione spontanea dei volontari. Altrimenti si perderebbe il turismo culturale che scapperebbe via, verso altri paesi».