Il treno arriva alla stazione di Orbetello con quasi un’ora di ritardo. Ad attendere il segretario Pd ci sono i suoi fedelissimi del partito maremmano, pronti ad accompagnarlo all’Oasi Wwf della Giannella, dove Matteo Renzi punterà l’attenzione per risaltarne le potenzialità. «Qua la natura può fare da sviluppo», dice l’ex premier. La seconda tappa poi sarà a Bolgheri, dove ad attenderlo c’è la contestazione degli operai Aferpi.
La Tirrenica All’arrivo in stazione c’è una piccola folla ad attendere Renzi, formata in buona parte da esponenti di partito. C’è il capogruppo regionale Leonardo Marras, che sale in forma privata sul treno per ricevere le condoglianze del segretario per un recente lutto, e il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, con cui Renzi avrà un breve ma significativo scambio di battute ironiche. «Quanto profughi sono andati poi a Capalbio?», chiede l’ex premier, riferendosi alle polemiche dello scorso anno quando gli esuli non furono ospitati nel borgo. «E tu quando la metti a posto l’Aurelia?», gli ha risposto a colpo sicuro Bellumori, riferendosi invece all’annosa questione del corridoio tirrenico. Tirrenica di cui Renzi parlerà anche più tardi. «C’è sempre in collaborazione con la Regione Toscana riguardo – dice – Le infrastrutture sono fondamentali ma non devono intaccare la qualità della vita dei territori. Qua all’oasi di Orbetello potrebbero raddoppiare le presenze. I soldi li abbiamo messi sulle infrastrutture, ora vanno spesi bene».
Natura e pesca L’attenzione poi si sposta proprio sull’oasi e sulle bellezze della Maremma in generale. «Qui in Maremma l’ambiente può dare sviluppo. Come dimostrato dal Wwf con il suo impegno, l’ambiente non è importante soltanto come valore, ma può essere una straordinaria opportunità di crescita». All’interno dell’oasi Renzi ha visitato il centro di documentazione e uno dei capanni di avvistamento della fauna della laguna. Poi ha incontrato gli imprenditori del settore ittico che si occupano di acquacoltura. «Questo è un settore – ha detto – che può diventare strategico per l’Italia e ci metteremo a lavoro per sbloccare quella burocrazia che spesso rallenta li sviluppo e non solo. In questo campo abbiamo cercato di fare qualcosa, ma c’è ancora molto da fare per “sburocratizare” l’Italia».
La contestazione La seconda tappa del treno di Matteo Renzi è stata a Bolgheri, alla cantina San Guido, ma per arrivare alla tenuta ha dovuto fermarsi alla stazione ferroviaria di Donoratico, dove ad attenderlo c’era un gruppo di operai delle acciaierie di Piombino pronto a contestarlo. «Per un sorso di Sassicaia ti sei venduto la classe operaia», si è sentito tra gli slogan.