Il memoriale italiano che da quattro anni ad Auschwitz non si può più vedere, l’opera che ricorda quanti sono finiti nella voragine del più grande campo di sterminio nazista, tornerà presto in Italia. A Firenze. La tradizionale cerimonia di suffragio al muro della morte del campo di Auschiwitz 1, celebrata come ogni anno in occasione del viaggio del Treno della Memoria, è stata stamani l’occasione per l’annuncio ufficiale del trasferimento del memoriale italiano del Block 21 in Toscana, a Firenze, in piazza Gino Bartali a Gavinana nelle sede che ospitava l’Ex3. Un’operazione condotta congiuntamente dalla Regione e dal Comune di Firenze dopo l’appello un anno fa fatto al presidente Enrico Rossi dal presidente dell’Associazione nazionale dei deportati nei campi nazisti Gianfranco Maris. L’Aned è infatti proprietaria dell’opera.
L’opera e il rapporto con Auschwitz Chiuso nel 2011 dalla direzione del museo del campo, che non lo riteneva più conforme alle rinnovate linee didattiche dello spazio di documentazione, il memoriale è stato realizzato nel 1971 nel nome di tutte le vittime italiane dell’Olocausto dagli architetti Baffi e Belgioioso, reduci di Mauthausen, con la collaborazione artistica del pittore Pupino Samonà, del musicista Luigi Nono, dello scrittore Primo Levi.
Delegazione #trenomemoria15 in visita prima del ritorno dell’opera a Firenze In occasione della visita di oggi della delegazione del Treno della memoria 2015, la direzione museale ha acconsentito ad una riapertura straordinaria del Block 21, per consentire la visione della struttura che verrà prossimamente smontata a cura dell’Istituto centrale per il restauro e dell’Opificio delle pietre dure, e poi trasferita a Firenze nella nuova sede.
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