FIRENZE – Pronte a partire in Toscana le prime esperienze-pilota di Case della comunità: la Giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo per la sperimentazione di queste nuove realtà che, entro i prossimi cinque anni, diventeranno un punto di riferimento sia per le questioni legate alla salute che al sociale.

Le Case della comunità saranno infatti, insieme agli Ospedali di comunità e alle Centrali di coordinamento, spiega la Regione, le nuove strutture sociali e sanitarie di prossimità che saranno finanziate su scala nazionale con i fondi del Pnrr. Il progetto della Toscana prevede che queste esperienze pilota siano attivate in ognuna delle tre aziende Usl della regione: la società della salute di Firenze per la Ausl Toscana centro, la zona distretto versilia per la Ausl Toscana nord ovest e la società della salute Amiata senese, Val d’Orcia e Valdichiana per l’Ausl Toscana sud est. All’interno di queste tre Ausl poi, sono state identificate altrettante Case della salute dove testare il nuovo modello: quelle de ‘Le piagge’ a Firenze, di Querceta (Lucca) e di Abbadia San Salvatore (Siena).

“Con questo progetto – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – testiamo sul campo le novità del Pnrr, che facendo della prossimità il concetto chiave punta a valorizzare sia la presenza diffusa e capillare di servizi sul territorio, sia il contributo che può arrivare dalle nuove tecnologie”. Per l’assessore alle politiche sociali Serena Spinelli “le Case della Comunità stanno alla base del modello territoriale previsto dal Pnrr e la Regione Toscana è pronta ad avviarne la sperimentazione. Non partiamo però da zero, dato che per molti aspetti è in continuità con il modello regionale su cui abbiamo lavorato negli ultimi anni e che ha previsto le Case della salute”.

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