«L’inaugurazione della linea 2 del tram slitterà di due mesi». «Non fare il furbo, così non vedrai un euro. Niente scherzi». Lo scambio di battute è andato in scena oggi durante il sopralluogo al sottopasso di viale Strozzi tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e Fabrizio Bartaloni, il presidente di Tram spa, l’Ati concessionaria del sistema tramviario fiorentino. Per arrivare all’alterco, però, è necessario andare con ordine, ricostruendo la mattinata. «Entro il 31 marzo il sottopasso Strozzi-Strozzi», con il viale che per 320 metri lambirà la Fortezza da Basso in sotterranea per far posto, in superficie, ai binari della linea 3 del tram, «sarà ultimato». Parola dei tecnici, della Cmb di Carpi, la ditta che ha in capo la linea, e del sindaco. A rompere il clima, però, ci ha pensato Bartaloni. «L’inaugurazione delle due linee? Faremo due feste diverse», ha spiegato ai giornalisti. Per la messa in esercizio della linea 2, quella che lega l’aeroporto di Peretola con la stazione Santa Maria Novella, «ci vorranno 2 mesi in più».
Le parole d’ordine Un virgolettato breve, ma che si scontra con quelle che da sempre sono le parole d’ordine di Palazzo Vecchio: le due linee, 2 e 3, saranno inaugurate e messe in esercizio il 14 febbraio 2018, per San Valentino (data evocativa, visto che nel San Valentino del 2010 fu tagliato il nastro della linea 1). Una sorta di mantra ripetuto dal sindaco e dall’assessore ai Lavori pubblici e alla Mobilità Stefano Giorgetti in ogni occasione pubblica. E invece no, sostiene Bartaloni: «Anche San Valentino del 2018 è il nostro obiettivo, però se dico che faremo due feste…», ha ribadito il capofila delle ditte costruttrici.
Il battibecco Il problema «sta tutto tra viale Redi e la palazzina Mazzoni», la cosiddetta trincea in area Ferroviaria. «I lavori stanno andando avanti – ha proseguito Bartaloni – però stiamo parlando di un immenso cantiere iniziato a novembre. Tra il fiume Mugnone e viale Redi dove comincia il cantiere, al fondo di viale Belfiore, dove passeremo sotto la palazzina Mazzoni, c’è una pendenza importante per raggiungere la quota strada, quindi stiamo parlando di una sezione molto complessa». E’ a quel punto che Nardella, visto il brusio e le domande dei giornalisti, ha preso di petto la vicenda. E così sul piazzale del cantiere di viale Strozzi è andato in scena una sorta di vertice improvviso, pubblico. «Chi ha detto due mesi in più?» ha chiesto minaccioso. «Faremo due feste», gli ha confermato Bartaloni. A quel punto il sindaco si è scaldato: «Io ho detto febbraio, a me non interessa. Non vedrai un euro se non finisci a febbraio. Non fare il furbo», gli ha replicato a muso duro. Non solo, il primo cittadino a quel punto si è rivolto direttamente a Giacomo Parenti, il Direttore Generale di Palazzo Vecchio: «Allora i soldi che ti gira la Regione, tienili fermi, non glieli dare. Non sto scherzando, lo dico davanti a tutti».
15 mln in palio Interviene anche l’assessore Giorgetti: «Così ti giochi 15 milioni di euro». A quel punto è toccato proprio a Parenti fare il pompiere, che ha provato subito ad abbassare i gradi dell’atmosfera che nel giro di pochi secondi si è infiammata. «I lavori in quell’area sono più complicati ma chiederemo un po’ di sacrifici ai cittadini per lavorare in orari, diciamo, non consoni. Basterebbe lavorare due ore in più al giorno». E poi, all’unisono con Nardella: «Abbiamo chiuso in 5 mesi lungarno Torrigiani e non finiamo nei tempi qui…».