LIVORNO – “Siamo arrivati alla conclusione che le condizioni di visibilità la sera della collisione fossero buone, se non ottime, con vento di brezza e mare calmo”.

Lo ha detto il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla tragedia del Moby Prince, Andrea Romano (Pd), presentando oggi la relazione conclusiva approvata all’unanimità dai commissari dopo poco più di un anno di lavoro, iniziato il 13 luglio 2021.

“Inoltre abbiamo accertato senza ombra di dubbio, grazie a studi scientifici eseguiti in modo approfondito – ha aggiunto Romano – che la petrioliera Agip Abruzzo, contro la quale andrò a collidere il traghetto Moby Prince, si trovava ancorata in rada in una zona dove invece c’era il divieto di ancoraggio”.

“La commissione d’inchiesta sulla tragedia del Moby Prince, che, lo ricordo, è stata la più grande catastrofe della marineria civile italiana, è stata approvata oggi all’unanimità e non è un risultato banale, anche se siamo in campagna elettorale, ma dimostra che sulla necessità di fare chiarezza su determinate questioni non ci si può dividere”. Lo ha detto Andrea Romano (Pd), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta presentando oggi la relazione conclusiva dei commissari che hanno indagato sulla collisione tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno il 10 aprile 1991,  140 le vittime.

“L’esplosione si produsse subito dopo la collisione ma non abbiamo ancora risposte esaustive sulla presenza di tracce contaminate trovate a bordo per le quali sarebbero serviti ulteriori accertamenti che però non abbiamo potuto fare perché abbiamo terminato le indagini con la fine della legislatura in vista delle prossime elezioni”.

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