Un incursore dell’Esercito è morto durante un lancio di addestramento con il paracadute nel senese, in località Pentolina (Chiusdino). Il militare, 32 anni di origini venezuelane, era effettivo al 9° reggimento Col Moschin di stanza a Livorno, ed era un Sergente in servizio permanente con numerosi brevetti anche stranieri sia di volo che di lancio con il paracadute. Alle sue spalle anche numerose missioni all’estero compreso l’Afghanistan.
Il corpo in un’area impervia L’incidente è avvenuto intorno alle 16 durante un normale lancio di addestramento ad alta quota (6 mila metri) dopo che il velivolo, un C130 della 46esima Brigata aerea dell’Esercito, era partito dall’aeroporto militare di Pisa. Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi ma per il militare non c’era più nulla da fare. I primi a soccorrere il Sergente sarebbero stati proprio i militari lanciatisi in volo insieme a lui a causa dell’area impervia e boschiva dove il corpo è caduto.
Due le inchieste aperte Ancora da accertare le cause dell’incidente, un’inchiesta interna è stata già aperta dalle autorità militari competenti, mentre un’altra è stata aperta dalla Procura di Siena per competenza territoriale ed è seguita dal Pm Antonino Nastasi. Attualmente sono tutte plausibili le ipotesi dell’incidente, dal malfunzionamento dell’attrezzatura usata per il volo con il paracadute ad ala fino al malore. I rilievi sono tutt’ora in corso e saranno esaminati i filmati ripresi dalle telecamere a terra in uso al team dell’Esercito oltre ad alcune testimonianze dei presenti.