Lungarno Torrigiani, «franato e sprofondato», si trasforma in lungarno Matteo Renzi. Piazza Santa Maria Soprarno in piazza Santa Maria Elena B. Sottarno; il giardino Bardini in Verdini; via Stracciatela in via Nardella; la costa dei Magnoli in quella dei Renziani. Poi c’e’ la Costa Scarpuccia, oggi Figuruccia. A Firenze cambia la toponomastica attorno all’area rossa, dove la scorsa settimana sono collassati 200 metri di strada. Cartelli di cartone e nastro adesivo, per ‘Nardella fa acqua’ un po’ protesta, un po’ flash mob organizzato sul ponte alle Grazie da varie sigle politiche e alcuni comitati cittadini.
La manifestazione Un centinaio in tutto i manifestanti che puntano il dito contro «il sistema economico e politico che ha governato e governa Firenze e il Paese», dicono a più riprese. Quello stesso «impianto che ha permesso una gestione privatistica di Publiacqua della cerchia dei renziani, che invece di investire sulla manutenzione si è spartito tra pubblico e privato 29 milioni di euro di profitti solo nel 2015». Gli slogan, quindi: «Fuori i profitti dall’acqua»; «Rispettate il referendum del 2011»; «Cambiate i tubi non la Costituzione». Il sindacato Usb è perentorio e lo scrive in nero su uno striscione giallo: «Tutti a casa». E visto che il sindaco Dario Nardella, accusano, «fa acqua da tutte le parti», i manifestanti sotto un sole che preannuncia l’estate hanno aperto gli ombrelli. «Nardella e il Pd – sottolinea il capogruppo in Consiglio regionale di Si’ Toscana, Tomamso Fattori – fanno acqua perché hanno insistito sulla strada delle privatizzazioni. Il sindaco poi è diventato un mero azionista della società: incapace di dare indirizzi e di controllare, aspetta la fine dell’anno per la propria parte dei dividendi».
Manifestazione con ironia Non manca l’ironia, quella tipica fiorentina, c’è chi esibisce infatti cartelli della serie: «Lungarno Torrigiani? Il primo parcheggio a scomparsa, autolavaggio incluso». E se sul banco degli imputati c’è il sistema a 360 gradi, non manca lo striscione contro la realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini “#unvisifafare”.
Lavori sul Lungarno Torrigiani Nel frattempo in mattinata ha fatto visita sul luogo di Lungarno Torrigiani anche il capo nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio. «La percezione dal vivo conferma quello di cui avevamo contezza, visto che i collegamenti con vigili del fuoco, la protezione civile regionale e sindaco sono stati immediati – ha sottolineato proprio Fabrizio Curcio -. Però la gestione dell’emergenza mi sembra sia stata molto efficiente. Si sono fatte le unità operative, c’è stata la tempestività dell’azione operativa immediata, si sono prese le decisioni giuste. Ovviamente il disagio c’è perché in queste occasioni il disagio c’è sempre per i cittadini, ma credo che l’importante sia minimizzare, anche perché qua si sta facendo quello che si può ed è molto». Sulla frana in lungarno Torrigiani di Firenze si «sta facendo un ragionamento anche sui dati satellitari.-ha precisato Curcio – Nelle prossime ore li avremo, ma ricordiamo che questi dati vanno anche un po’ interpretati». Curcio si riferisce al lavoro condotto dal team guidato da Nicola Casagli, il geologo che guida il centro di competenza della protezione civile specializzato sul pronto intervento per le grandi emergenze, in prima linea all’Isola del Giglio per la Concordia o nella frana di Messina. Le immagini che arriveranno dai satelliti radar dell’Agenzia spaziale europea «vanno verificati, analizzati, studiati, capiti in relazione all’evento dunque- ha spiegato Casagli- invito tutti quanti, pur nella giusta necessità di avere informazioni, di prenderle per il verso giusto. Così da evitare di pressare ed avere informazioni che magari a lungo andare possono non essere perfettamente congruenti con la realtà».