senatoSono due senatrici e un senatore del Pd i parlamentari più presenti e assidui nelle votazioni di Palazzo Madama fra gli eletti in Toscana. È quanto si ricava dai dati divulgati da OpenParlamento. A spiccare è Laura Cantini con il 94,99% di votazioni alla quale ha preso parte dall’inizio della legislatura, a fronte appena dell’1,06% di assenze e del 3,94% di missioni. A seguire, la sua collega dem Maria Grazia Gatti con il 97,34% di presenze, il 2,24% di assenze e lo 0,43% di missioni. Il terzo posto, invece, considerando il solo parametro delle presenze alle votazioni, vede spuntare il democratico Marco Filippi con il 94,12% di risposte alle chiame, a fronte del 3,91% di assenze e dell’1,97% di missioni.  

Verdini e Mattioli maglie nere Invece, prendendo come parametro quello del minor numero di abbandoni dell’aula legislativa terza è il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini (Partito Democratico) che ha risposto solo al 42% delle votazioni, risultando assente solo nel 2,65% dei casi a fronte del 55,35% in cui ovviamente era in missione per conto del governo. Per un ministro, comunque, la presenza effettiva in quasi una votazione su 2 è un dato significativo. Invece, nella parte bassa della classifica ultimo è il leader di Ala, Denis Verdini presente solo al 10,69% di votazioni, malgrado le zero missioni segnalate: il prodotto finale e’ un 89,31% di assenze complessive. Penultimo, invece, l’ex ministro e senatore di Forza Italia Altero Matteoli: ha totalizzato il 23,22% di presenze, il 76,78% di assenze a fronte di zero missioni. Mentre, terzultima è la senatrice del Movimento 5 Stelle, Laura Bottici. Nel suo caso le presenze sono state il 59,64%, compensate dal 36,82% di assenze e dal 3,54% di missioni. Anche nel caso del Senato va specificato che il grosso limite rappresentato dalla rilevazione di OpenParlamento, per la stessa ammissione dei curatori, è che fra le assenze dei membri di palazzo Madama non vengono distinte le circostanze in cui un senatore non partecipa ai lavori dalle occasioni in cui non prende parte alle votazioni per comunicare un messaggio politico di sorta. Ad esempio, un senatore dell’opposizione può lasciare l’aula assembleare, tentando per questa via di far mancare il numero legale.