Foto di Simone Ferraro / GMT
Foto di Simone Ferraro / GMT
Foto di Simone Ferraro / GMT

L’immagine di Marco Innocenti che al termine della sua gara scoppia in lacrime per la commozione commuove il presidente del Consiglio regionale e membro della giunta nazionale del Coni, Eugenio Giani, che twitta subito: «Questa immagine è quella della sofferenza e della gioia nello sport», allegando una foto dello specialista nel double trap pratese. E’grande la festa a Prato per la medaglia d’argento conquistata dal concittadino di Matteo Biffoni, con il primo cittadino che usa anche lui i social network per ringraziare Innocenti, e per aver portato con il suo secondo gradino del podio, Prato sul tetto quasi piu’ alto del mondo olimpico. Unico tiratore a non far parte di gruppi sportivi miliardi, Innocenti per vivere gestisce un’armeria a Montemurlo, ed ha fallito in finale per un doppio errore all’ottavo turno della finale. «Avevo fatto tutto nella finale a sei prima del ‘medal’- ha raccontato nel post gara l’atleta pratese – e a dir la verità mi sentivo un po’ scarico. Dopo questa soddisfazione mi ritiro dalle gare e continuero’ a tirare solo per diletto».

Aldo Montano
Aldo Montano

Montano: «Non ho tirato male ma mi rode» Molto meno bene in chiave toscana è andata allo schermitore livornese, Aldo Montano che è uscito dalle Olimpiadi già ben prima che venissero assegnate le medaglie, eliminato da un’atleta russo, cose che gli fa scatenare una polemica nel post gara. «Non ho tirato male – ha spiegato a caldo Montano -: era il mio ritorno a quattro mesi dall’operazione alla spalla, nel primo assalto (15-11 al tunisino Ferianj, ndr) ho fatto un po’ di fatica, poi è andata un po’ meglio, le gambe giravano bene, ma Kovalev è un avversario tosto, è stato campione del mondo, proprio in quel Mondiale ci avevo perso. Però mi rode: mi sono state girate due stoccate, una sul 10-9, e allora pensi a tutto. Sei lì che parti già aspettando che prima o poi arrivi l’errore arbitrale e guarda caso è arrivato. Kovalev avrebbe potuto non essere qui (per il caso doping che ha travolto lo sport russo, ndr)? Non so, dico solo che su questa vicenda volevamo più chiarezza. Non è possibile che prima escano dei nomi, poi si ritira tutto. Che alcune federazioni decidano in un senso e altre in un altro (la Federscherma internazionale è presieduta dal russo Usmanov, così come il capo degli arbitri, che è anche il direttore tecnico della Nazionale, ndr). A parte questo, devo anche ammettere che avrei potuto tirare meglio, soprattutto all’inizio quando ho faticato a carburare. E allora, se sei avanti di tre o quattro stoccate, magari non stai nemmeno ad aggrapparti alle due stoccate invertite. Sarebbe stato il massimo arrivare sino in fondo, una bella storia a quattro mesi da un’operazione così importante. Ci ho provato, sì. E’ stato bello provarci. Tokyo? “Forever young”: certo che ci arrivo (avrà 41 anni, ndr). Ma non voglio arrivare in Giappone solo per arrivarci, devo essere competitivo». Buone notizie per un altro toscano, il pratese Stefano Tempesti, portiere del Settebello che con i suoi compagni conquista il secondo successo consecutivo alle Olimpiadi, stavolta 6 a 5 sul Montenegro, e prosegue la sua corsa verso una medaglia che per tutto l’ambiente natatorio italiano avrebbe un sapore molto speciale.