Aumentano le nuove imprese in Toscana con dati molto positivi per quelle femminili e straniere (2mila unità in più, +4,4%) nel corso dell'ultimo annoE’ il dato riferito al terzo trimestre del 2013 che rivela come le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio sono state 5.741, in aumento del 7,7% rispetto all'analogo periodo del 2012, cui vanno ad aggiungersi 2.209 nuove aperture di unità locali. Resta invece sensibile il calo delle imprese giovanili, con un saldo fra entrate ed uscite negativo per circa 1.800 unità (-4,3%).
Timidi segnali di ripresa «I segnali di dinamismo registrati in Toscana sul fronte delle nuove iscrizioni, di per sé positivi, non devono tuttavia far dimenticare che negli ultimi anni l'avvio di un'attività aziendale ha rappresentato in misura crescente il tentativo di sfuggire alla crisi occupazionale». Lo ha detto Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana, commentando i dati di Unioncamere. «Le difficoltà generate da un ciclo economico particolarmente negativo e quelle registrate sul fronte dell'accesso al credito, combinandosi con una maggiore dose di improvvisazione, sono tuttavia destinate a risolversi – ha aggiunto Galgani – non di rado con nuovi insuccessi, e non è un caso se sono proprio le imprese giovanili a soffrire in maniera più intensa la fase che stiamo attraversando. Proprio per questo, nella congiuntura attuale, diventa tanto più importante il ruolo del Sistema Camerale nell'indirizzare gli aspiranti nuovi imprenditori verso progetti con concrete chances di riuscita, come stiamo già facendo e continueremo a fare come ad esempio sull'imprenditoria femminile e sull'informazione e orientamento alla neo imprenditorialità».
In Toscana numeri più positivi della media nazionale Un fenomeno a cui, però, si affianca l’elevato tasso di mortalità delle imprese sia in Toscana (cessate 4.538 imprese e 1.957 unità locali), sia nel resto del Paese. Sono questi i principali dati rilevati da Unioncamere Toscana e raccolti nel rapporto Movimprese III trimestre 2013 sulla demografia delle imprese toscane. Per quanto riguarda le nuove aperture, l'andamento regionale si è rivelato migliore rispetto a quello nazionale (+2,6%), ma anche le chiusure aziendali sono aumentate di più in Toscana (+9,1%), rispetto alla media italiana (+5,8%). In prospettiva futura desta preoccupazione soprattutto il forte aumento delle imprese entrate in scioglimento e liquidazione (1.369 in Toscana, +25,9% rispetto allo stesso periodo del 2012 contro il +12,0% nazionale), in quanto può essere interpretato come dato anticipatore delle chiusure aziendali dei prossimi mesi. Conseguentemente, nell'ultimo anno (ottobre 2012-settembre 2013), la Toscana ha accusato un forte rallentamento del tasso di crescita del tessuto imprenditoriale, la cui espansione prosegue ad un ritmo molto contenuto (+0,2%, pari ad un saldo netto fra entrate ed uscite pari a +761 imprese), leggermente migliore rispetto alla media nazionale (+0,1%) e secondo – fra le regioni benchmark – solo alla Lombardia (+0,6%). Per quanto riguarda le forme giuridiche, a settembre 2013 le società di capitali registrano un incremento medio annuo del 2,5% (saldo fra entrate uscite pari a +2.329 imprese), le società di persone arretrano leggermente mentre le imprese individuali evidenziano una forte contrazione (-2.304). Le cooperative continuano ad espandersi (+132), mentre le imprese artigiane registrano una forte diminuzione (-2,4% pari a -2.743 aziende), a causa soprattutto di un tasso di mortalità che ha superato il 10%.
I settori delle nuove imprese A livello settoriale, solo le imprese dei servizi continuano ad espandersi (+3mila aziende) trainate dal settore turistico (+959 tra alberghi e ristoranti) e dalle attività commerciali (+745 unità), mentre il settore industriale è in fase di stallo, l'agricoltura continua a perdere imprese (-900) e l'edilizia resta in grave difficoltà (-1.900 aziende). Fra le attività manifatturiere, solo il sistema moda evidenzia un andamento positivo grazie alla filiera pelle-calzature (+195 imprese), mentre la meccanica e l'elettronica registrano un calo di 100 aziende.
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