Nel 2013 è stata l’Emilia-Romagna, con 625 kg di rifiuti prodotti pro capite, la regione che ne ha prodotto più rifiuti solidi urbani, seguita da Toscana (con 596 kg per abitante), Valle d’Aosta (565 kg) e Liguria (559 kg). Lo rileva l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha presentato il Rapporto rifiuti urbani 2013. Le quantità minori sono state prodotte in Basilicata (359 kg abitante per anno), in Molise (394 kg per abitante per anno), in Calabria (421 kg per abitante per anno) e in Campania (434 kg per abitante per anno).
Capitolo differenziata Cresce ancora nel 2013 la raccolta differenziata dei rifiuti in Italia raggiungendo il 42,3% della produzione nazionale, oltre 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). Da rilevare il netto miglioramento del dato in Campania, seconda migliore regione del sud, dove si è arrivati a differenziare quasi la metà dei rifiuti prodotti (44%), peggio solo della Sardegna, al primo posto con il 51%. È sempre il nord, con 54,4%, la macroarea italiana che registra il tasso più alto di differenziazione, segue il Centro al 36,3% e dal Sud al 28,9%. A livello regionale, Veneto e Trentino Alto Adige si attestano entrambe a una percentuale del 64,6%. Prossima al 60% è la raccolta del Friuli Venezia Giulia (59,1%) e superiore al 55% quella delle Marche (55,5%); tra il 50% e il 55% si collocano invece Piemonte (54,6%), Lombardia (53,3%), Emilia Romagna (53%) e Sardegna (51%). Tra le regioni del Centro, oltre a quanto rilevato per le Marche, percentuali pari al 45,9% e al 42% si rilevano, rispettivamente, per l’Umbria e Toscana, mentre il Lazio si attesta al 26,1%. Al Sud, oltre Sardegna e Campania, anche l’Abruzzo supera il 40% con una percentuale di poco inferiore al 43%, mentre al 25,8% e 22% si posizionano Basilicata e Puglia. Inferiori al 15% risultano, infine, i tassi di raccolta della regione Calabria (14,7%) e Sicilia (13,4%).