LUCCA – “Discriminazione e violenze verbali o fisiche non hanno alcuna giustificazione, tanto meno religiosa”. Paolo Giulietti non ha fatto un passo indietro rispetto al Toscana Pride, in programma il 7 settembre.
L’arcivescovo di Lucca in una lettera aperta ha anche espresso “consonanza anche in merito alla richiesta di pace”. Il prelato è rimasto invece più cauto sulla piattaforma legale: “Le leggi attuali sono sufficienti per tutelare le persone rispetto agli atti di odio o di violenza e alle discriminazioni; prima ancora dei desideri degli adulti, va tutelato il ‘superiore interesse’ dei bambini di conoscere i propri genitori biologici e di crescere con un papà e una mamma, negato da talune forme di procreazione assistita, dall’adozione a single e coppie omogenitoriali e dalla pratica dell’utero in affitto; il giusto sostegno da offrire alle persone con problemi di identità di genere, soprattutto in età infantile e adolescenziale, non può consistere nell’assecondare acriticamente e prematuramente delle percezioni di sé che possono essere collegate con problematiche diverse e in molti casi venire superate con l’età”.
Infine sullo stile della manifestazione auspica “che la libera espressione di rivendicazioni personali e collettive, che è giusto abbia luogo in una società democratica, venga esercitata da tutti con attenzione per le sensibilità altrui e per questo possa essere accolta con empatia anche da chi non partecipa e non condivide”.