La Toscana sarà fra le prime regioni ad inviare a Bruxelles la bozza del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014- 2020. Oggi, dopo un lavoro di oltre un anno che ha visto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, la bozza è stata presentata nella riunione di “partenariato” che si è tenuta all’Auditorium del Consiglio regionale. Presenti l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori, il presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale, Loris Rossetti, il responsabile dell’area di coordinamento sviluppo rurale della Regione, Enrico Favi. In platea una folta rappresentanza delle categorie economiche, degli enti locali, dei professionisti, del mondo dell’associazionismo. “Invieremo a Bruxelles la bozza di Psr, saremo fra le prime Regioni – ha detto l’assessore in apertura di lavori – contiamo di fare presto a concludere tutto l’iter in modo da garantire continuità fra la vecchia e la nuova programmazione. Prima della fine dell’anno intendiamo rendere operativo il nuovo programma di Sviluppo Rurale, per ottobre vorremmo avere pronti i primi bandi”. Il nuovo Psr, un documento di 700 pagine, avrà una dotazione di 961 milioni, 90 milioni in più rispetto al vecchio programma. “Vuol dire – ha sottolineato l’assessore – che ogni anno ci saranno 15 milioni in più da spendere per le imprese toscane”. “Intendiamo puntare sulla competitività – ha aggiunto l’assessore – e investiremo su questo oltre il 50% delle risorse.”
PSR – Se la competitività sarà il leit motiv del Programma, gli interventi principali riguarderanno i giovani e la necessità di investire nel ricambio generazionale. “Puntiamo a raddoppiare il numero di giovani che faranno impresa in agricoltura, oggi sono il 20% – ha detto l’assessore – e per questo saranno strategiche misure riguardanti il credito e la terra, che molti giovani non hanno a disposizione”. Sul credito l’assessore ha sottolineato la necessità di strumenti adatti alle imprese agricole, che hanno bisogni e caratteristiche diverse rispetto a quelle manifatturiere. Per quanto riguarda la terra Salvadori ha invece ricordato la creazione dell’Ente Terre di Toscana, con la “Banca della terra” . “La banca della terra – ha detto- è nata da circa un anno, è partita bene, ora intendiamo dare un’accelerazione forte in modo che possa rispondere con efficienza alle necessità. Dobbiamo recuperare alla produzione agricola– ha ribadito – circa 100 mila ettari di terra che in Toscana non viene più coltivata.” Salvadori ha poi sottolineato l’importanza dei progetti di filiera ed ha annunciato la volontà di dare vita anche a “progetti di filiera territoriale”, sopratutto nelle zone dove non c’è un prodotto di punta, ma ce ne sono diversi. “Dobbiamo garantire reddito a tutti gli operatori della filiera – ha insistito- e dobbiamo fare in modo che questa ricchezza resti in Toscana”. Gli altri pilastri del Psr riguarderanno l’ambiente e il territorio, con il settore forestale come presidio per uscire dalla logica emergenziale nei confronti del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici, il miglioramento della qualità e la tracciabilità dei prodotti, con l’integrazione sempre maggiore della ricerca e dell’innovazione (Università e centri di ricerca in forte sinergia con il modo produttivo) e la semplificazione. Fra le priorità sulle quali si indirizzerà l’azione regionale ci saranno la zootecnia, il settore degli ortaggi e la coltivazione dell’olivo. “Dobbiamo fare tutto questo – ha concluso l’assessore – perchè vogliamo dare alle imprese le risposte che attendono e far sì che l’agricoltura toscana possa dare al meglio il suo contributo alla ripresa.”