Export in crescita del 10 per cento, il settore manifatturiero a far da traino e qualche ombra per la situazione dei distretti del mobile. E’ la fotografia scattata dal 'Monitor dei Distretti della Toscana', realizzato per Banca CR Firenze a cura del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo.
Diciotto distretti sotto esame Il documento analizza l'andamento dell'export in diciotto distretti toscani (polo fiorentino della pelle, oreficeria di Arezzo, tessile ed abbigliamento di Prato, concia e calzature di Santa Croce sull'Arno, abbigliamento di Empoli, cartario di Capannori, vino del Chianti, calzature di Lucca, marmo di Carrara, tessile ed abbigliamento di Arezzo, articoli in pelle e calzature di Arezzo, florovivaistico di Lucca e Pistoia, olio di Lucca, mobile imbottito di Quarrata, olio di Firenze, calzature di Lamporecchio, ceramica di Sesto Fiorentino, mobili di Poggibonsi e Sinalunga e polo farmaceutico regionale) relativamente al terzo trimestre 2011.
Lo studio La Francia, primo mercato di sbocco, si e' confermata uno dei motori delle esportazioni dei distretti tradizionali toscani, mantenendo un ritmo di crescita a due cifre (+12,4%) anche nel periodo ottobre/novembre/dicembre 2011. Tra le filiere, e' sempre quella dei beni di consumo del sistema moda (pelletteria e calzature di Firenze in primis) a trainare i buoni risultati della Toscana. La crescita delle esportazioni sperimentata nei mesi estivi appare comunque in rallentamento, confermando gli effetti di un graduale peggioramento della congiuntura internazionale, proseguito anche nell'ultimo scorcio del 2011. Nei prossimi mesi, dunque, sara' difficile, per le imprese del Made in Tuscany, mantenere i ritmi di crescita registrati nei primi nove mesi dell'anno, cercando di compensare attraverso i mercati esteri la debolezza della domanda interna, per la quale il 2012 prospetta un ulteriore peggioramento. Particolarmente preoccupante appare la situazione dei distretti del mobile toscani (e di Quarrata, in particolare) che faticano a trovare nuovi sbocchi commerciali sui mercati piu' dinamici, sperimentando una evoluzione piu' lenta delle esportazioni rispetto a quanto registrato nelle altre realta' distrettuali del settore a livello nazionale. Negativo il quadro dell'occupazione. Nei distretti esaminati dal rapporto sono infatti aumentate le ore di cassa integrazione, sia straordinaria che in deroga.