A scrutinio delle elezioni europee pressoché ultimato la Toscana si sveglia più “rossa” di quanto sia stata nell’immaginario collettivo degli ultimi anni: il Pd segna una quindicina di punti percentuali in più della media nazionale portandosi oltre il 56% e facendo della Toscana la regione che Matteo Renzi ha portato al risultato record, mentre il centrodestra nel suo complesso supera di poco il 17% (il Pdl aveva il 31,4% nel 2009) con Forza Italia poco sotto il 12%. La lista Tsipras supera il 5%, quindi abbondantemente sopra la soglia europea, e il M56 si attesta al 16,7%, quindi di circa 4 punti sotto la media nazionale.
In attesa degli scrutini delle comunali Il Pd e’ sotto il 50% solo nelle province di Massa Carrara (47%) e Lucca (poco meno del 49%), mentre a in quella di Siena ottiene il 60%. Il risultato del Pd, che alle europee del 2009 aveva raggiunto il 38,7%, spinge i democratici a guardare con più fiducia, sebbene con cautela, allo scrutinio delle comunali, tra poche ore. Se il voto europeo trovasse nella sostanza una rispondenza con quello per i sindaci, Dario Nardella, candidato a succedere al premier Matteo Renzi nella carica di primo cittadino di Firenze, potrebbe farcela al primo turno: nel capoluogo toscano il dato del Pd è infatti sopra la media regionale, al 57,5%. E i timori sarebbero minori anche per Livorno, dove il Pd ha registrato il 52,7% e la lista Tsipras il 7,2%. Ma soprattutto sarebbe piu’ vicina la riconquista di Prato, unico comune capoluogo finora amministrato dal centrodestra, dove il Pd ha sfiorato il 57%. Il movimento di Grillo a Firenze città è poco sotto il 13%, quindi meno della media regionale, ma sfiora il 20% nella cittadina livornese di Bibbona dove il comico ha la sua villa al mare. Infine a Piombino la crisi legata alle vicende delle acciaierie non sembra avere avuto effetti sostanziali sul voto, con il Pd quasi al 60% e con M5S al 17% dopo il discusso comizio di Grillo agli operai della Lucchini.