Smantellato un grosso giro di prostituzione cinese in Toscana che aveva come base Poggibonsi (Siena). Due le persone arrestate, una donna di 37 anni e un uomo di 45 anni, entrambi cinesi, che gestivano ben sette case di appuntamenti, due nella provincia di Siena, ad Arezzo, a Lastra a Signa (FI), a Poggio a Caiano (PO) e due ad Empoli. Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento della permanenza in clandestinità, falso materiale e sostituzione di persona, perpetrati più volte, sono i reati accertati.
A capo dell’organizzazione una donna Le indagini, condotte dalla Polizia Municipale di Poggibonsi, sono durate oltre un anno e hanno permesso di scoprire che a capo di tutta l’organizzazione c’era la 37enne, in Italia clandestinamente da oltre una decina d’anni ma titolare di numerosi contratti d’affitto in tutta la Penisola grazie a false generalità. Per questo tra i reati che le vengono contestati ci sono anche l’accusa di falsità materiale (carte d’identità e permessi di soggiorno contraffatti) e sostituzione di persona. L’operazione ha portato anche all’individuazione di alcune prostitute sprovviste di permesso di soggiorno per le quali sono in corso, da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Siena, i procedimenti per le espulsioni dal territorio nazionale.
I vicini hanno segnalato il viavai A far scattare le indagini la denuncia da parte di alcuni abitanti nella zona degli impianti sportivi, in località Bernino, per un continuo andirivieni di uomini, di giorno e di notte, i quali, per soddisfare i loro desideri, finivano talvolta anche per suonare i campanelli sbagliati arrecando disturbo e imbarazzo. L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Siena dott.ssa Silvia Benetti e svolta dai responsabili dell’Ufficio Falso documentale e della Polizia Giudiziaria del Comando di Poggibonsi, «ha pian piano – si legge in una nota della Questura di Siena – portato ad individuare chi in effetti curava gli affari ed aveva organizzato l’attività. Si è potuto così appurare che gli stessi soggetti gestivano anche una seconda casa nella zona di San Prospero a Siena» Le indagini si sono svolto anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre ad alcune telecamere posizionate nei pressi delle due abitazioni che hanno evidenziato un notevole giro di clienti, sia a Poggibonsi che a Siena, e la collaborazione fra i rispettivi Comandi delle Polizia Municipali ha consentito di chiudere il cerchio sugli organizzatori dell’attività.
I sequestri Oltre agli arresti dei due, sono scattate le perquisizioni ed i sequestri degli appartamenti ove si svolgeva l’attività di meretricio. All’interno sono stati rinvenuti una decina di dispositivi elettronici, fra telefoni cellulari e tablet, un’ingente somma di denaro, circa 50 fra passaporti e tessere sanitarie, contratti di locazione stipulati nel tempo dai due indagati e relativi agli appartamenti ove si svolgeva il meretricio, oltre a quaderni ove erano segnati gli appuntamenti, e numerose scatole di profilattici.