Mentre a Roma il presidente del consiglio in pectore Mario Monti annunciava la fine dei privilegi per tutti, nelle stesse ore in Toscana il governatore Enrico Rossi rilanciava annunciando la fine delle rendite di posizione per guardare al futuro.  La ricetta di Rossi è dunque per la salvaguardia del patrimonio ambientala ma anche per la attrattività della nostra regione per le aziende che intendono investire per produrre. Un attacco nemmeno troppo velato, dunque, a tutti quei comitati locali capeggiati dal professor Alberto Asor Rosa sorti in tanti paesi della Toscana, dopo il caso Monticchiello.

Sviluppo e rispetto dell’ambiente «La Toscana del futuro non è quella che vive di rendita», così il presidente della Regione Enrico Rossi intervenuto a Casciano Val di Pesa ad un incontro organizzato dalla Fondazione Italianieuropei. «L'atteggiamento dei comitati, che spesso rappresentano posizioni di rendita, è troppo diffuso in Toscana. Ma con il massimo rispetto dei vincoli ambientali – ha detto Rossi – dobbiamo dire che se vogliamo tutelare davvero il nostro territorio, c'è bisogno di dargli maggiore sviluppo attraverso una ripresa costruttiva. La Toscana del futuro non è quella che vive di rendita. Chi viene ad investire nella nostra regione e rispetta le leggi, i vincoli e l'ambiente, è il benvenuto».

Puntare sul manifatturiero «La Toscana deve tornare ad essere una terra che attrae investimenti. Non possiamo permetterci di vivere di solo turismo. Quello di cui abbiamo bisogno è un settore manifatturiero sviluppato e competitivo. E questo si può fare tutelando l'ambiente, senza però cedere ai ricatti».

Il modello San Casciano L’intervento di Rossi si è svolto nel corso di una intensa tre giorni di workshop intitolato ''Le reti che fanno crescere l'Italia'' organizzato dalla Fondazione Italianieuropei e dall'associazione Romano Viviani che si è concluso oggi con un confronto tra Massimo D'Alema, Mauro Moretti, Roberto Colaninno, Flavio Cattaneo e Vito Gamberale. «Il convegno ha dato ottimi spunti – ha dichiarato Riccardo Conti, già assessore regionale con Claudio Martini e oggi presidente dell’associazione Viviani -. La nostra regione deve essere capace di diventare più attrattiva, perché altrimenti rischiamo di perdere investimenti fondamentali per il nostro futuro. Anche per questo abbiamo scelto San Casciano: è un bellissimo borgo che sa stare nella modernità  coniugando sviluppo e tutela del paesaggio, come dimostra il progetto della Laika». Pochi giorni fa, infatti, la Regione aveva siglato con l’azienda un accordo per il nuovo stabilimento che assicurerà il lavoro ai 250 dipendenti e dovrebbe portare investimenti sul territorio per 30 milioni di euro, compresi 400mila euro per il mantenimento del sito archeologico rinvenuto.