C’era anche il segretario generale della Cgil Susanna Camusso questa mattina al presidio organizzato dai lavoratori di Toscana Energia, e svoltosi in Piazza della Signoria a Firenze. I 400 lavoratori di Toscana Energia (con sedi a Firenze, Pisa, Arezzo e Pistoia) chiedono di non subire «ingiuste penalizzazioni» dalla messa a gara del servizio gas. In eventuali cambi di appalto, infatti, sarebbero sì riassunti grazie alla «clausola di salvaguardia», ma rischiano che venga loro applicato il cosiddetto contratto «a tutele crescenti», con meno tutele. Inoltre, i lavoratori rischiano anche un danno pensionistico: chi era in un’azienda pubblica e passa ad un’azienda privata, ha l’onere del ricongiungimento nel passaggio da Inpdap a Inps.
La protesta di Firenze L’agitazione odierna è stata indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Toscana. «Chiediamo un incontro a Dario Nardella, sindaco di Firenze che –ha dichiarato Fabio Berni, segretario generale Filctem Cgil Toscana – detiene la quota pubblica maggiore del capitale sociale dell’azienda, e di intervenire per tutelare i lavoratori in questo passaggio delicato». Al presidio di Piazza della Signoria è intervenuta anche il segretario generale Susanna Camusso che oggi è a Firenze per partecipare in Borgo dei Greci all’elezione del nuovo segretario della Cgil fiorentina Paola Galgani che succede all’uscente Mauro Suso. Nel pomeriggio, infatti, è avvenuta l’elezione del nuovo segretario della Camera del Lavoro, per la prima volta una donna. «Avverto una grande responsabilità e punterò sulla collegialità» sono state le prime parole della 43enne originaria di Certaldo.
«I lavoratori di Toscana Energia credo che chiedano una cosa assolutamente giusta ovvero la salvaguardia della loro professionalità e di una storia professionale che hanno alle spalle e che non si capisce perché debba venire cancellata riportandoli all’azzeramento – ha dichiarato a margine del presidio proprio Susanna Camusso -. Soprattutto non si capisce perché i bandi di gara non facciano quella cosa normale che è prevedere la clausola sociale quindi la continuità dei rapporti di lavoro».
Camusso a Firenze «Secondo punto così come sono costruite le gare – ha proseguito la segretaria della Cgil -, invece di ragionare sulla qualità e l’efficienza, concentrazione dei soggetti e quindi come migliorare il servizio, appaiono sempre di più come una pura operazione di abbandono da parte del pubblico della possibilità di governare questi soggetti, da questo punto di vista rimettendoci anche delle risorse, per cui non se ne capisce proprio la ratio. Terzo punto il continuo determinare per ragioni di leggi e procedimenti di legge il passaggio da un sistema previdenziale all’altro e date le follie della legge Fornero diventa un onore irraggiungibile per il lavoratore. Quindi oltre a ridurre le loro tutele sull’attuale condizione, oltre a peggiorargli le condizioni, si mette anche a rischio anche la loro possibilità di avere un normale svolgimento dell’iter pensionistico. Mi pare quindi un’operazione pensata male, fatta male e bisogna ripartire – ha concluso Camusso -, ragionarci, e ragionare non dal punto di vista della riduzione dei costi astratta sui lavoratori che poi diventano costi maggiori sull’utenza ma partire dalla qualità dei servizi che si vuole offrire».