Ormai questa immagine della Toscana divisa in tre è diventata come Belen Rodriguez: ovunque ti giri, te la trovi di fronte.
L’ultima occasione, 26 gennaio, all’incontro sullo “stato dell’arte” del turismo congressuale toscano, ospitato in quella meraviglia (non la conoscevo) che è il Museo del Tessuto di Prato, quando si è prefigurato uno scenario di tre convention bureau cui affidare promozione ed assistenza alle destinazioni che vogliono ospitare congressi, convegni, seminari e fiere.
In sostanza, il Convention bureau di Firenze, che funziona benissimo ed è una eccellenza a livello nazionale, dovrebbe occuparsi dell’area che comprende capoluogo regionale, Prato e Pistoia; il Convention bureau di Pisa, nato appena da due anni e mezzo, ma già con un lunghissimo curriculum di successi, dovrebbe essere quello che presidia la costa, ovvero Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara. Mentre per l’area sud della Toscana, che comprende Arezzo, Siena e Grosseto, non c’è al momento nessun convention bureau e dunque soltanto un punto interrogativo ed un vuoto da riempire.
A me, sinceramente, questa cosa della Toscana in tre applicata sempre ed ovunque, sembra una forzatura ideologica ed una semplificazione. Una soluzione pronta all’uso, anche quando soluzione non è. Però la scelta politica è fatta e per i prossimi anni bisogna quindi farci i conti. Ed anche parlando di turismo congressuale si va a sbattere la faccia contro la debolezza, anche in questo settore, dell’area Toscana sud, che subisce la poca omogeneità delle sue tre province. Arezzo non ha nessun legame storico, culturale, economico con Siena e Grosseto e per quanto sia il capoluogo più grande, e quindi destinato ad ospitare gli uffici centrali, non ha nessuna intenzione di legarsi (anche turisticamente parlando) a questa area. Vogliamo dirla tutta? Arezzo è decisamente più vicino a Firenze che a Siena ed ha molti più vantaggi ad entrare in sistema con il capoluogo che con le “campagne” meridionali.
Il turismo congressuale è molto redditizio, ma anche complicato da conquistare e gestire. Se la scelta di Regione e Toscana Promozione Turistica è quella di avere tre convention bureau, due dei quali già ci sono e funzionano bene, il vuoto da colmare, il punto interrogativo a cui scrivere una risposta, impone una riflessione sincera ed una scelta forte e ben chiara, se appunto Arezzo, Siena e Grosseto non vogliono rimanere fuori da questa partita.
E da tante altre, nel turismo e non soltanto, mi viene da aggiungere.