FIRENZE – Diecimila cartoline per chiedere di revocare l’aumento dell’addizionale Irpef deciso a dicembre 2023 e di cui i toscani hanno iniziato a sentire le conseguenze nella busta paga e nel cedolino della pensione di gennaio 2025.
La Cisl Toscana le consegnerà oggi, lunedì 10 marzo, a palazzo Sacrati Strozzi, sede della giunta regionale toscana.
Le cartoline sono quelle che la Cisl stampò e mise a disposizione per la firme nelle sue sedi lo scorso anno, dopo aver chiesto, anche con presidi nelle piazze e una manifestazione proprio in piazza Duomo, il ritiro di quel provvedimento, che oltretutto grava quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati.
In poche settimane le cartoline firmate furono oltre diecimila. Poi la Regione convocò i sindacati e il presidente Giani lanciò una serie di tavoli di confronto su alcuni temi strategici, a cominciare dalla sanità. Durante l’incontro del 14 febbraio 2024 lo stesso presidente assicurò il suo impegno a rivedere l’aumento dell’addizionale Irpef regionale. La raccolta firme sulle cartoline fu dunque sospesa.
Nell’anno trascorso il confronto con la Regione c’è stato, su alcuni capitoli importanti, ma nulla è cambiato sull’addizionale Irpef e l’aumento dal primo gennaio di quest’anno ha iniziato a erodere i redditi di lavoratori dipendenti e pensionati. A questo punto non si può continuare ad aspettare lo sblocco -se mai ci sarà – della vicenda ‘payback’, ma occorre intanto trovare soluzioni diverse, che non gravino sulle tasche dei soliti noti.
Per questo la Cisl ha deciso di rimettere in campo la sua iniziativa e consegnare a Giani quelle cartoline, perché quello che era stato presentato nel dicembre 2023 come un provvedimento emergenziale e provvisorio non diventi un’ingiustizia consolidata per sempre. Occorre riaprire il confronto per trovare i margini per revocare l’aumento.