Controlli contro le infiltrazioni mafiose, i dieci prefetti della Toscana in prima linea. E’ quanto emerso dall’incontro svoltosi questa mattina nel Borgo dell’Amorosa, nel comune di Sinalunga.
Il piano – I prefetti delle dieci province della Toscana hanno messo a punto il piano attuativo della direttiva del ministro Roberto Maroni che prevede l’introduzione di controlli contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, anche al di sotto le soglie stabilite dalla legge. La soglia per i controlli fissata dalla legge e’ di circa 5 milioni di euro per gli appalti e 200mila euro per le forniture. ”Fatte salve alcune insidie portate all’economia sana da parte di organizzazioni mafiose cinesi, di recente sventate a Prato e Firenze, la Toscana e’ immune dal problema – ha puntualizzato il prefetto di Firenze Andrea De Martino -. Non e’ una decisione dovuta a particolari segnali d’allarme ma legata alla politica nazionale individuata dal ministro Maroni per rendere immune l’economia sana del nostro paese da forme di pressione criminale. Le nuove verifiche riguarderanno le societa’ che partecipano agli appalti pubblici e i loro organi e diverranno operative quanto prima, al massimo entro un paio di mesi”.
Semplificazione amministrativa – I prefetti hanno anche deciso alcuni provvedimenti di semplificazione amministrativa: l’uso della posta certificata invece di quella cartacea per le comunicazioni tra 13 aree di attivita’ delle prefetture e l’accesso diretto all’indice nazionale delle anagrafi disponibile a livello ministeriale, non appena sara’ terminata la sperimentazione del Viminale tuttora in atto, che consentira’ di accelerare le istruttorie delle domande dei cittadini senza passare attraverso i singoli Comuni e le altre prefetture.
Siena