140819_EM_IceBucketUn fenomeno planetario che, volenti o nolenti, sta dando preziosi frutti. Alla faccia degli “Ice Bucket scettici” verrebbe da dire. Il gavettone ghiacciato partito negli Usa per sensibilizzare alla lotta contro la Sla è diventato un vero e proprio tormentone estivo, tra chi si è sottoposto alla doccia fredda e chi critica e punta il dito contro l’Ice Bucket Challenge perché le donazioni in Italia sono poche rispetto agli States (è mai stato affrontato il tema sulla diversa portata delle popolazioni statunitensi e italiane per fare questo parogone?). Esempio calzante, in caso della Regione Toscana: niente doccia fredda ma un contributo personale e, cosa ancora più importante, una rivisitazione e un rilancio delle politiche sanitarie di assistenza e sostegno ai malati di Sla e alle loro famiglie. È questo l’impegno preso dal presidente Enrico Rossi insieme alla giunta regionale, che nella prossima seduta approverà una delibera che porterà la Toscana a spendere 5.7 milioni l’anno, si legge in una nota. In particolare, da ottobre si passerà dai 1500 euro ai 1650 per servizi domiciliari e care givers.

L’importante contributo della Regione, anche senza doccia ghiacciata «Ringrazio tutti coloro che si sono sottoposti alla doccia nell’ambito dell’IceBucketChallenge – ha commentato il presidente Rossi nel corso di un incontro con la stampa – per l’attenzione che con questo movimento positivo e sorridente hanno risvegliato su questa terribile malattia. Da parte mia contribuirò alla lotta contro la Sla con una donazione. Poi ho concordato con gli assessori di rilanciare il nostro impegno contro la Sla. Con queste risorse vogliamo estendere in tutte le Asl della Toscana – prosegue il presidente della Regione Toscana -, a partire da esperienze già realizzate e secondo un modello organizzativo preciso, il servizio di assistenza domiciliare specializzato. Chiederemo inoltre al Consiglio sanitario regionale, il nostro organismo formato da tecnici di ogni specializzazione, di studiare un modello di assistenza per tutte quelle malattie che si possono considerare, per i loro effetti, simili alla Sla, patologie che rinchiudono nella prigione del loro corpo persone che mantengono pienamente la vigilanza e le facoltà intellettive». Infine istituiremo a questo scopo quattro borse di studio». Domanda agli scettici e ai critici: senza l’ondata di docce fredde si sarebbe mai giunti a un contributo simile? La risposta più logica e scontata è no. Perché è facile dimenticarsi della Sclerosi Laterale Amiotrofica – o di patologie simili – senza un’adeguata campagna di comunicazione e sensibilizzazione. In questa direzione, la campagna ha funzionato e come. E questo è un altro miracolo dell’Ice Bucket Challenge, che si apprezzi il gavettone o no.